Je suis une légende backdrop
Je suis une légende poster

JE SUIS UNE LÉGENDE

I Am Legend

2007 US
décembre 12, 2007

Des années après qu'une épidémie a anéanti presque tous les êtres humains et transformé le reste en monstres, le seul survivant à New York se bat vaillamment pour trouver un remède.

Réalisateurs

Francis Lawrence

Distribution

Will Smith, Alice Braga, Charlie Tahan, Dash Mihok, Salli Richardson-Whitfield, Willow Smith, Emma Thompson, Darrell Foster, Joanna Numata, Samuel Glen
Dramma Thriller Fantascienza
HMDB

CRITIQUES (1)

RG

Roberto Giacomelli

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2012. New York è stata rasa al suolo da un virus creato per curare il cancro e che invece ha sterminato la popolazione ed ha trasformato i sopravvissuti in esseri fotosensibili e assetati di sangue. L’unico sopravvissuto alla catastrofe è Robert Neville, un colonnello dell’esercito immune al virus che durante il giorno vaga in compagnia del suo cane tra le strade di una New York ormai completamente lasciata all’abbandono; mentre la notte è costretto a rifugiarsi nella sua abitazione fortificata per nascondersi dai feroci infetti. All’origine di tutto c’è un romanzo scritto da Richard Matherson nel 1954, “Io sono leggenda” (editato in Italia nel 1989 con il titolo “I Vampiri” e in seguito ristampato con il titolo originale); un romanzo che leggenda lo è diventato veramente, dal momento che pare sia stato la fonte di ispirazione per “La notte dei morti viventi” di George Romero. Il romanzo di Matherson ha avuto due trasposizioni cinematografiche prima del film del 2007, ovvero l’ottimo “L’ultimo uomo della terra” (1964) di Ubaldo Ragona e il valido “1975: Occhi bianchi sul pianeta terra” (1971) di Boris Sagal. Ovviamente in un periodo di moda compulsiva da remake e reali paure umanitarie, una nuova versione del romanzo dello scrittore statunitense ci calzava a pennello, ed ecco che è giunto sugli schermi “Io sono leggenda”, diretto da Francis Lawrence, regista del cine-fumetto “Constantine” e interpretato dalla super star Will Smith. In realtà le premesse non erano le migliori per lo spettatore appassionato di cinema horror: un regista da videoclip che ha diretto un film non proprio riuscitissimo; una star potentissima ad Hollywood beniamina dei blockbuster fracassoni; un budget record di 150milioni di dollari, cifra tanto alta da danneggiare con facilità un horror che si rispetti, a causa di probabile tendenza all’esagerazione. Eppure il buon Smith e Lawrence ci sono riusciti e con “Io sono leggenda” non solo hanno confezionato un mattatore da botteghino (oltre 77 milioni di dollari nel primo weekend di proiezione solo negli Stati Uniti!), ma sono riusciti a dar vita ad un film realmente emozionante e di grande impatto, non solo visivo, ma soprattutto emotivo. Will Smith conferma di essere un attore con la “A” maiuscola e non solo il simpatico bad boy da blockbuster del 4 Luglio, riuscendo a reggere la scena da solo per quasi 2 ore di film, accompagnato solamente da un pastore tedesco e dalle magnifiche scenografie ad opera di Naomi Shohan. Il dramma di un uomo rimasto unico esemplare della sua specie in una megalopoli in balia della distruzione è stato reso in maniera perfetta: lunghe attese fatte di caccia al cervo nelle strade ingorgate di traffico di Manhattan; abitudinarie visite nel negozio di videonoleggio per scambiare quattro chiacchiere con dei manichini; gite quotidiane al molo con la speranza di incontrare qualche sopravvissuto che abbia ascoltato il messaggio di soccorso. La vita di Robert Neville si svolge tutta in questo modo: la città più importante del mondo nelle proprie mani e nessuno con cui condividere la conquista. Anzi, la mancanza di una presenza umana con cui relazionarsi è accompagnata dal costante timore di ciò che vive nelle tenebre, quelle creature assetate di sangue che non hanno più nulla di umano e che si nascondono dalla luce del sole. L’intero film è costituito dal dramma umano e dalla solitudine del protagonista, prendendo così molte pause narrative, interrotte di tanto in tanto da adrenaliniche scene d’azione e spavento che vedono in scena gli infetti. Sono proprio questi infetti il punto dolente del film: realizzati completamente (e inspiegabilmente) in computer graphic, rendono i loro interventi eccessivamente artificiosi. Una scelta infelice da parte di Lawrence, dal momento che le creature sarebbero potute essere realizzate con tecniche del tutto “artigianali”, contenendo i costi di produzione e donando maggiore realismo alle scene più puramente horror. Fortunatamente, però, le scene in cui agiscono i “mostri” sono dosate con competenza, evitando di rendere intrusivi gli effetti speciali. In generale si può parlare di un film altamente riuscito, coinvolgente e capace di rapire lo spettatore dal primo all’ultimo fotogramma. Lawrence dirige con professionalità sia le scene d’azione che quelle più riflessive; ottima la fotografia di Andrew Lesnie e molto ben scritta la sceneggiatura di Mark Protosevich (“Poseidon”) e Akiva Goldsman (“Il codice Da Vinci”), capace d’alternare ottimi dialoghi (ad esempio quello su Bob Marley) a simpatiche citazioni (il poster che ritrae un ipotetico scontro cinematografico tra Batman e Superman). In conclusione, “Io sono leggenda” è tutto ciò che non ci si aspetterebbe da quello che viene annunciato come il blockbuster dell’anno, ovvero un film intenso e intelligente, che non dimentica comunque di intrattenere. Consigliatissimo! Il voto è stato arrotondato per eccesso.

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