Island of the Dead backdrop
Island of the Dead poster

ISLAND OF THE DEAD

2000 US
settembre 8, 2000

Registi

Tim Southam

Cast

Malcolm McDowell, Talisa Soto, Yasiin Bey, Bruce Ramsay, Kent McQuaid, Paul Hopkins, Tyrone Benskin, Michel Perron, Daniel Pilon, Steffen Wink
Horror Thriller
HMDB

RECENSIONI (1)

GG

Giuliano Giacomelli

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Mr. King è un imprenditore multi-milionario che ha deciso di comprare un’intera isola, Hart Island, per costruirvi sopra la città di Hope City, e per realizzare il suo sogno si avvarrà della manodopera di alcuni giovani detenuti. Ma Hart Island non è un’isola qualsiasi, Hart Island è l’isola che per anni ha raccolto tutti i cadaveri non reclamati della città di New York. Nel frattempo giunge sull’isola anche il detective di polizia Melissa O’Neil, addetta al reparto persone smarrite, che sta indagando sulla sparizione di alcune piccole orfane presumibilmente decedute e sepolte in sordina proprio in Hart Island. Per Mr. King non sarà cosa facile realizzare il suo sogno poiché dovrà prepararsi, ben presto, ad affrontare i veri “padroni” dell’isola. Prodotto per il solo commercio dell’home video, “Island of the dead”, è un horror soprannaturale di poco conto che risulta essere, in maniera piuttosto evidente, il frutto di un lavoro svolto con superficialità e con totale assenza di mezzi e idee. Effettivamente non si ha ben in chiaro quale fosse l’intenzione dei “cervelloni” che si celano dietro la realizzazione di questo film: avevano intenzione di generare una sorta di thriller soprannaturale con tanto di morale finale? Un mistery-horror? Oppure un altro titolo da aggiungere all’interminabile lista dei best movies? E già, perché in fin dei conti il film sembrerebbe avere molto da dire ma giunti al termine tutte le strade vengono lasciate in sospeso e non riesce, dunque, a comunicare assolutamente nulla. “Island of the dead” inizia come un qualunque thriller (di marcato stampo televisivo) con tanto di detective con un incarico da portare a compimento (la questione delle bimbe smarrite); con lo scorrere dei minuti, dal momento in cui si metterà piede sull’isola, il film inizia ad intraprendere un inclinazione misteriosa in cui vige un entità (che ben presto verrà rivelata) che sta mettendo fuori gioco tutti i mal capitati e infine, quando il dado si avvia ad essere tratto e alla misteriosa “entità” verrà attribuita una forma, ecco che la pellicola sfocia ampliamente nel beast movie, ma la cosa grave è la scelta delle “bestie” impiegate come villan nell’opera, le mosche, uno degli insetti (assieme alla formiche e le vespe) che meno si presta a fare da minaccia in un film horror per due ragioni: a) non possiedono nessuna caratteristica minacciosa e, dunque, si corre il grosso rischio di sfociare nel ridicolo; b) se non si hanno i giusti mezzi è piuttosto arduo offrire una resa soddisfacente. Essendo “Island of the dead” un prodotto destinato per il solo home video e con alle spalle un budget assai limitato è piuttosto normale attendersi una scarsa resa visiva delle mosche e infatti, le bestiole, in tutte le scene di attacco o non vengono assolutamente mostrare (piuttosto ridicolo vedere gli attori che si dimenano quando lo spettatore potrà udire solo un fastidioso ronzio) o mostrate all’interno di enormi sciami resi in maniera non propriamente sufficiente. Ma in tale opera non è solamente il fattore “mosca” a lasciare a bocca asciutta (che può piacere o non piacere), ma bensì la totale assenza di ritmo. “Island of the dead” è u film in cui la noia fa da padrona e in cui per novanta minuti non succede assolutamente nulla di interessante o che riesca minimamente a catturare lo sguardo interessato dello spettatore; tutto questo a causa di una sceneggiatura assai debole e piatta (che vede la sua più grossa falla nel finale frettoloso e banalissimo che dimostra che le idee a disposizione erano davvero inesistenti) e una regia, affidata a Tim Southam, estremamente distaccata e televisiva da non fornire nessunissimo spessore al compitino svolto con freddezza. Ciò che può stupire in un filmettino come questo è vedere la presenza di un cast abbastanza ricco. Nei panni di Mr.King, infatti, abbiamo un sempre bravo Malcom McDowell (passato alla storia per aver interpretato il sadico Alex de Large in “Arancia Meccanica” e recentemente il Dr. Loomis in “Halloween – The Beginning”), a ricoprire il ruolo del detective Melissa O’Neil abbiamo Talisa Soto (“Mortal Kombat”, “Ballistic”) e c’è spazio anche per Mos Def (“Solo 2 ore”, “The Italian Job”) nei panni di un detenuto al servizio di Mr.King. Insomma, questo “Island of the dead” è un film sostanzialmente inutile che utilizza un soggetto di base alquanto sgangherato e poco interessante; sicuramente in giro c’è qualche cosa di peggio ma anche di questo film se ne sconsiglia la visione.

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