Langliena: Una Storia Macabra backdrop
Langliena: Una Storia Macabra poster

LANGLIENA: UNA STORIA MACABRA

2008 IT

RESEÑAS (1)

RG

Roberto Giacomelli

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Un ragazzo racconta a un audio registratore la testimonianza di una sua sconvolgente scoperta. Spinto dalla curiosità si è intrufolato in un casolare apparentemente abbandonato con le porte misteriosamente sigillate da imponenti lucchetti, facendo una scoperta agghiacciante: tra un mare di cadaveri in decomposizione e strumenti da macellaio vive una creatura deforme che reclama continuamente cibo. Cos’è quell’essere? E chi lo tiene lì, nutrendolo? Per sua stessa definizione un cortometraggio deve riuscire a comunicare, a intrattenere, ad appassionare in pochi minuti; ovvero deve usare il linguaggio della sintesi per trasmettere allo spettatore qualche cosa. Riuscire in questa impresa è decisamente complicato, tanto che gran parte dei cortometraggi più riusciti sono quelli che utilizzano più tempo possibile per sviluppare una storia, mentre quelli che rimangono sotto i dieci minuti giocano spesso la carta della rarefazione narrativa per concentrare piuttosto l’interesse dello spettatore sull’aspetto tecnico. Questo discorso vale per buona parte degli attuali corti della scena underground italiana, a volte validi biglietti da visita per mostrare le capacità tecniche di un regista, ma sostanzialmente irrilevanti per imbastire un approfondimento critico (anche retroattivo) sul contenuto narrativo dell’opera. Eppure qualcuno riesce ad uscire dal gruppo “Bravo. E allora?” e sa dimostrare con pochissimi minuti di montato di aver capito sia come ci si comporta dietro l’obiettivo, sia come si gestisce tutto il tempo a disposizione per raccontare una storia che, una volta tanto, non guardi alla solita lezione lynchiana. Emiliano Ranzani c’è riuscito e con “Langliena: Una storia macabra” ci offre un perfetto esempio di equilibrio tecnico-narrativo in un cortometraggio. La storia raccontata in “Langliena” non è troppo complessa, non punta a riflessioni cervellotiche sulla natura umana o sui meccanismi della psiche, piuttosto si appresta a raccontare in maniera diretta ed efficace una novella di puro e genuino terrore. Messi da parte inutili arzigogoli, la storia ci introduce immediatamente in una dimensione inquietante in cui il quotidiano racchiude orrori inimmaginabili eppure del tutto tangibili. Carcasse umane e creature repellenti che attraverso il senso della vista riescono incredibilmente a generare suggestioni di gusto e olfatto: non è difficile, infatti, osservando il ghoul che si contorce tra membra e frattaglie, sentire un sapore rugginoso infittirsi nella bocca e una sensazione di puzzo intenso che ci avvolge; un senso trascina gli altri e questo è sinonimo di totale cattura mediale, difficilmente attuabile con un’opera che dura appena 6 minuti. Qua e là nell’opera di Ranzani è possibile riconoscere un accenno alla letteratura lovecraftiana, evocata soprattutto nel descrivere la sconvolgente esperienza di un uomo messosi in contatto diretto con l’ “abisso”, con un mondo macabro e (sopran)naturale fatto di Male puro e semplice ed epurato da qualunque scontato espediente esplicativo. Da un lato cinematografico, invece, è possibile notare l’influenza del Fulci orrorifico, in special modo di uno dei suoi film più riusciti, “Quella villa accanto al cimitero”, rievocato dalle scenografie e dall’uso della fotografia. Lo stesso mostro, e la meccanica quasi fatalistica che lo lega al protagonista, ripercorre un po’ il bisogno di “sacrifici” di sangue di Freudstein, ma anche del Creeper, creatura affamata di carne umana in “Jeepers Creepers”. Insomma, pur suggerendo meccanismi derivativi, Ranzani crea un’opera affascinante, inquietante e ottimamente realizzata, grazie anche al contributo di Mauro Regis alla fotografia ed Emanuele De Luca agli effetti di make-up. Davvero un ottimo lavoro! 'Ipse Dixit'. "Emiliano Ranzani's Langliena is the creepiest, most disturbing short movie I have seen this year. It's a modern take on classic 1980s blood'n'guts Italian horror which evokes the spirit of Fulci and Lamberto Bava. Ranzani is a young talent to watch. Philip Nutman (sceneggiatore di "The Girl Next Door") "Langliena is a lapidary gem of horror, exquisitely refined, perfectly cut and polished. It had me on the edge of my seat, nerves tingling, from beginning to end. Emiliano Ranzani is a fresh new talent" Douglas Preston (autore di "Relic") "Visually striking and conveying a sense of unease" Ramsey Campbell (scrittore di romanzi horror) "An impressive debut, Emiliano Ranzani is definitely someone to keep an eye on." Stuart Gordon (regista di "Re-animator" e "Dagon") "a Lovecraft homage with bite" Richard Stanley (regista di "Hardware" e "Demoniaca") "A finely crafted slice of dread" Ted Nicolaou (regista di "Terror Vision" e "Subspecies - Vampiri")