The Torturer backdrop
The Torturer poster

THE TORTURER

2005 IT
December 1, 2005

The gorgeous young actress Ginette auditions for the lead role in the first long feature film of the controversial artist Alex Sherba and she's almost immediately submitted to a long series of harassing questions and indecent proposals. Alex quickly turns out to be a mentally unstable and potentially dangerous man, and when she finds an earring belonging to a missing friend of hers, Ginette even suspects that he might be a killer and starts her very own private investigation. Meanwhile, the torturing of other poor girls cheerfully continues in the dungeon of Alex' parental house.

Directors

Lamberto Bava

Cast

Simone Corrente, Elena Bouryka, Carla Cassola, María Blanco-Fafián, Emilio De Marchi, Alessandro Santini
Horror Thriller
HMDB

REVIEWS (1)

RG

Roberto Giacomelli

La giovane Ginette si reca al provino per diventare la protagonista del prossimo film di un acclamato e misterioso regista. La ragazza incontra di persona il regista e tra i due scatta da subito una morbosa attrazione sessuale. Nel frattempo altre ragazze si recano al provino nell’inquietante teatro adiacente alla casa del regista, ma queste vengono rapite e torturate da un misterioso individuo dal volto celato che si spaccia per il regista. Dopo che anche un’amica di Ginette scompare dopo essersi recata al provino, la protagonista cercherà di svelare il mistero che si nasconde dietro l’intricata vicenda. Sono passati ben quattordici anni dall’ultima incursione di Lamberto Bava nel genere che l’ha reso famoso ( l’ultimo suo thriller/ horror è “Body Puzzle” del 1992 ) e dopo numerosi lavori fantasy “per famiglie” destinati al solo palinsesto televisivo, il leggendario Bava Jr. torna con un thriller dalle abbondanti dosi di gore, distribuito per il solo mercato dell’home video. Però dopo cotanta attesa ci si sarebbe aspettati di assistere ad un lavoro dignitoso o almeno ad un divertente pastiche splatter come se ne facevano venti anni fa. Ma purtroppo gli anni ’80 sono ormai solamente un ricordo per il cinema di genere italiano e “The Torturer” ne è la testimonianza, poiché si può intravedere dietro quest’operazione un generale impegno completamente reso nullo dalla totale mancanza di mezzi a disposizione. Malgrado il genere horror sia ormai tornato alla ribalta in tutto il mondo e sia diventato uno dei più redditizi in campo commerciale, nel nostro paese i produttori si ostinano a non dargli fiducia, preferendo collaudate commedie natalizie di sicuro appeal o presuntuosi lavori che hanno come unico obiettivo quello di vincere un festival; naturalmente poi, se volenterosi artigiani tentano la tortuosa strada del cinema di genere a zero budget, i risultati non sono dei migliori. Ci ha provato poco più di un anno fa Sergio Stivaletti con “I tre volti del terrore”, opera riuscita solo in ( minima ) parte e ci sta riprovando anche Ruggero Deodato con un “cannibal movie” di prossima distribuzione. “The Torturer”, comunque, duole dirlo ma rappresenta davvero il peggio che un film di genere possa donarci: a partire dalla poco originale storia del fido Dardano Sacchetti e dalla sceneggiatura traballante e confusa scritta a sei mani ( tra cui anche da Bava ), fino ai dozzinali effetti speciali e al discutibile cast. Ma andiamo con ordine. Il film ci racconta una storia che poco si differenzia dalle innumerevoli produzioni italiane dei già citati anni ’80 ( e questo non sarebbe proprio un difetto per i nostalgici ) ma il tutto viene infarcito di fastidiosi cliché a volte gratuiti a volte maldestri: quindi si va dalla bella protagonista molto generosa nel mostrarci le sue grazie, al trauma infantile con tanto di musichetta inquietante ( stavolta direi ridicola ), fino alle scottanti rivelazioni legate al passato familiare. Naturalmente il tutto viene aggiornato ai nostri tempi: le giovani vittime del Torturatore sono agghindate come soubrette, tra le torture c’è un piercing al capezzolo strappato via ( il piercing viene ostentato in più occasioni in diverse sue varianti quasi in una forma di feticismo moderno ) e la voce contraffatta del Torturatore somiglia terribilmente a quella dell’Enigmista in “Saw”. Le fantasiose e truculente torture sono realizzate piuttosto malamente con esplicite protesi e manichini, e il basso budget non può di certo giustificarlo, visti molti lavori low-budget che il nostro cinema in passato ci ha regalato, caratterizzati da effetti speciali di tutto rispetto. Il cast è composto da attori provenienti dallo sciagurato panorama televisivo, tra cui la protagonista interpretata da Elena Bouryka ( vista nei programmi Rai “Blablabla” e “Stracult” ) e il regista interpretato da Simone Corrente ( “Distretto di polizia” ), ma tra loro si può riconoscere anche Carla Cassola, nota per alcuni degli ultimi film di Lucio Fulci ( “La casa nel tempo” e “Demonia” ). Si può solo sperare che Lamberto Bava con il suo prossimo thriller ( già pronto e di imminente distribuzione ) riesca a realizzare qualche cosa di almeno decente o divertente, perché con “The Torturer” ha toccato probabilmente il fondo della sua ( comunque non eccelsa ) carriera.