Tunnel backdrop
Tunnel poster

TUNNEL

2007 IT

REVIEWS (1)

GG

Giuliano Giacomelli

Due ragazzi, presumibilmente fidanzati, giocano a nascondino. Un gangster sta per compiere un delitto. Un tizio rozzo e corpulento sfoga la sua ira e virilità su una bambola gonfiabile. Tre storie ben distinte accomunate tra loro solo dal luogo in cui prendono atto: un tunnel cupo e surreale. “Tunnel” è un cortometraggio prodotto dal Laboratorio di Cinema dell’Università di Tor Vergata e realizzato da Roberto Palma. Non abbiamo a che fare con un cortometraggio prettamente horror poiché qualunque sfaccettature che sarebbe potuta risultare attinente al genere viene omessa o trattata e analizzata con estrema superficialità, ma bensì “Tunnel” è un opera che vorrebbe giocare sulle atmosfere, sulle scenografie e sulle personalità bizzarre e altamente oniriche dei personaggi che agiscono nella breve durata del cortometraggio. “Tunnel” vorrebbe essere qualche cosa di più di un “semplice” horror, vorrebbe essere un prodotto capace di lasciare basito lo spettatore o farlo quantomeno riflettere affrontando tematiche delicate e rivestite da un sottile strato psicologico e filosofico: protagonista effettiva della vicenda, infatti, non è solo il Tunnel (che concede il titolo al film) bensì la mostruosità e la perversione che percuote e alberga nella mente e nell’animo umano e capace di genere “mostri” reali e non i classici (ma sempre graditi) mostri immaginari tipici del genere horror. Idee ed intenzioni piuttosto pretenziose e sofisticate, quelle alla base di “Tunnel”, che solo se trattate con professionalità e impegno avrebbero potuto dar luogo a qualche cosa di sufficiente, così Roberto Palma vuole fare il passo più lungo della gamba andando oltre quelle che sono le sue potenzialità e il risultato finale è paragonabile ad un frullato senza ne capo e ne coda, un aggroviglio di storielle sciocche e superficiali condite con dei personaggi del tutto anonimi. In “Tunnel” la confusione regna, ma questo non perché la materia c’è ma viene malamente esposta, ma perché il soggetto su cui nasce tale cortometraggio è totalmente astratto se non del tutto assente. Abbiamo a che vedere con un prodotto privo di storia, che ruota su se stesso e che cerca di complicarsi e rendersi ermetico inutilmente, solo per rivestirsi con un tono eccessivamente pretenzioso e serio da risultare persino antipatico e fastidioso. La regia di Roberto Palma è estremamente minimalista da risultare elementare, inoltre grava una totale mancanza di tecnica su tutta l’opera (pur tenendo presente che si tratta di un cortometraggio realizzato con budget irrisorio); anche le interpretazioni raggiungono a stento la sufficienza. “Tunnel”, in conclusione, è un cortometraggio senza storia e dannatamente pretenzioso, irritante e realizzato in maniera fin troppo dilettantesca. Nel panorama italiano dedicato ai cortometraggi indipendenti circolano prodotti molto ma molto più validi.