Ubaldo Terzani Horror Show backdrop
Ubaldo Terzani Horror Show poster

UBALDO TERZANI HORROR SHOW

2011 IT
junio 13, 2011

Alessio Rinaldi, un giovane regista di 25 anni, riceve l'incarico da parte di un produttore di scrivere la sceneggiatura del suo primo film insieme ad Ubaldo Terzani, affermato scrittore di romanzi horror. Alessio si trasferisce così in casa di Terzani per iniziare la collaborazione. Tra l'allievo entusiasta e il suo anziano maestro si instaura presto un rapporto di dipendenza e plagio della personalità: Ubaldo Terzani rivela progressivamente il suo lato oscuro, e Alessio si lascia trascinare in un abisso sempre più disperato di incubi e follia. Perché c'è un motivo se i bestsellers di Terzani riescono a spaventare sul serio...

Directores

Gabriele Albanesi

Reparto

Giuseppe Soleri, Paolo Sassanelli, Laura Gigante, Antonino Iuorio, Zsuzsanna Ripli, Francesco Mastrorilli, Stefano Fregni, Vera Dragone, Massimo Triggiani, G-Max
Terror Suspense
HMDB

RESEÑAS (1)

RG

Roberto Giacomelli

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Alessio Rinaldi è un regista venticinquenne alle prese con la sceneggiatura di un film horror. Il suo produttore però non approva la piega splatter che vuole dare alla storia, così consiglia ad Alessio di scrivere la sceneggiatura insieme a Ubaldo Terzani, famoso scrittore di bestseller horror, per dar vita a un film che punti più sull’atmosfera. Il regista prende contatto con Terzani e si trasferisce a casa sua nei pressi di Torino per una full immersion nella sceneggiatura. Il carisma e l’inquietante determinazione di Ubaldo Terzani trascinano però Alessio in una spirale di incubi e follia in cui la realtà si confonde con la fantasia…una fantasia macchiata di sangue ed efferati omicidi. Avevamo lasciato Gabriele Albanesi alle famiglie di deformi cannibali che popolavano “Il bosco fuori”, opera prima del regista romano datata 2006, e ora lo ritroviamo alle prese con un sadico scrittore in un film che non nasconde venature autobiografiche. “Ubaldo Terzani Horror Show”, conosciuto anche con il titolo di lavorazione “Nelle fauci di Ubaldo Terzani”, ci conferma l’amore incondizionato di Albanesi per il cinema di genere immergendo lo spettatore fin da principio in un affollamento di citazioni più o meno evidenti delle quali si finisce anche per perdere il conto. Tra manifesti d’epoca che strizzano l’occhio a Fernando Di Leo e Dario Argento, immagini prese direttamente da “Quando Alice ruppe lo specchio” di Fulci, titoli di romanzi che richiamano lo spaghetti thriller anni ’70 e magliette a tema, c’è davvero da divertirsi. In fin dei conti un film che porta nel titolo il nome Ubaldo Terzani è già una dichiarazione d’intenti, visto che un Ubaldo Terzano (con la “o”) è figura cara al cinema italico di genere, in quanto operatore e direttore della fotografia in molti film di Mario Bava nonché per Fulci e Argento. Insomma “Ubaldo Terzani Horror Show” è un po’ il “Kill Bill” dell’horror italiano, citazioni a go-go e una dimostrazione di cultura e affetto per il genere da parte dell’autore. Ma va subito messo in chiaro che il film di Albanesi non è solo un divertissment citazionista fine a se stesso, si cerca piuttosto di partire all’attacco con una storia intelligente e originale. Si nota già da questo dato, dunque, il radicale distacco dal precedente “Il bosco fuori”, validissimo survival horror che però aveva più di un dazio da pagare ad opere già esistenti. Con “Ubaldo Terzani Horror Show” ci si muove invece in territori originali che cercano di mettere alla berlina la situazione produttiva cinematografica italiana, in cui quel che conta è la televisione. Il produttore Curreri (Antonio Iuorio) non vuole splatter, altrimenti non può vendere il film alle tv, così come il regista Orsello (Stefano Fregni) è passato a dirigere fiction perché “solo così può mangiare”. Una situazione avvilente messa su con intenti lucidamente satirici e che rappresentano l’innesco alla storia. Dicevamo che c’è qualche cosa di autobiografico in “Ubaldo Terzani Horror Show”, ed è proprio in queste dinamiche produttive che orientano l’horror italiano all’indipendente che si può leggere qualche sprazzo di vita lavorativa dello stesso Albanesi, che tra l’altro ha dichiarato che l’Alessio Rinaldi, personaggio protagonista del film, non è altro che il suo alterego. Dopo premesse così interessanti che utilizzano il mezzo cinematografico per riflettere sull’attualità dell’industria cinematografica italiana – che poi industria, appunto, non lo è più – “Ubaldo Terzani Horror Show” si smarrisce un po’ per la strada. La parte centrale del film, dedicata a mostrare il rapporto che si viene a creare tra Alessio e il suo mentore Ubaldo, appare un po’ troppo statica e inutilmente dilatata (la scena alla festa, ad esempio, è troppo lunga), così creata in funzione dell’azione finale. E infatti il finale, che ci dona alcuni momenti di splatter sopraffino (che comunque non manca a sprazzi neanche durante il film), porta a far quadrare il cerchio in supporto dello spettatore (e dell’autore stesso) che dice “NO” al sistema anestetizzato televisivo italiano. Volete un film d’atmosfera da vendere alla tv? E invece beccatevi gambe tagliate, corpi maciullati e cuori strappati; a vincere è il cinema fieramente truculento che piace ai fan e anche al regista. Malgrado questa soluzione al conflitto extradiegetico che diventa intradiegetico, però, “Ubaldo Terzani Horror Show” ha un andamento fin troppo lineare che culmina in un finale abbastanza telefonato, lì dove magari sarebbe stato utile un ulteriore guizzo narrativo. Lodi al cast, in cui primeggiano il bravo Giuseppe Soleri (“Piano 17”; “L’Ispettore Coliandro”), che interpreta il protagonista Alessio Rinaldi, e Paolo Sassanelli (“Non pensarci”; “Figli delle stelle”), che da corpo a Ubaldo Terzani, un perfetto “bastardo” che si farà sicuramente ricordare. Da menzionare anche la bella Laura Gigante (“Albakiara”; “Fantasmi”), che si sta costruendo una carriera da perfetta ‘scream queen’ tricolore. In cammei o in veste di comparse, Antonio Tentori, Luigi Pastore, G-Max, Marco Manetti e lo stesso Albanesi. Da menzionare assolutamente gli effetti speciali curati da Sergio Stivaletti, qui in uno dei suoi migliori interventi degli ultimi anni. Visiona l'intervista a Gabriele Albanesi di Luigi Pastore

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