Violent People backdrop
Violent People poster

VIOLENT PEOPLE

2005 IT

RESEÑAS (1)

AP

Antonluigi Pecchia aka Pax

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Un ragazzo si sveglia in una stanza malridotta e avvolta nell’oscurità. Non sa nulla del perché si trovi in quella stanza finché non si accende la televisione e sullo schermo compare un tizio che gli indica delle armi, da utilizzare per salvarsi la vita. Ben presto questi si troverà in situazioni di sopravvivenza contro degli spietati assassini. Perché si trova lì? Con “Violent people”, cortometraggio di 15 minuti, Saviano ( qui con lo pseudonimo di Steve Foose ) dice la sua sul fenomeno dei “reality show” che sta invadendo sempre più la televisione al giorno d’oggi. La recitazione di alcuni attori non convince abbastanza (soprattutto quella del protagonista); buona la tensione e l’aria di claustrofobia e di pericolo in agguato che si respira durante tutta la durata della pellicola. Una fotografia poco nitida e, di conseguenza, i colori non molto chiari possono risultare un punto a sfavore di “Violent People”, tanto che a volte non si capisce a quale dei personaggi ci troviamo davanti; inoltre l’audio in presa diretta è basso e in alcuni momenti sporco. Ottima invece la colonna sonora che ricalca bene le varie situazioni e la tensione. Corto che ricalca come trama “My little eye”, però senza cercare di imitarlo e creando un atmosfera che riesce comunque a distinguerlo. Risultato: 15 minuti ben tesi, claustrofobici, malati e con un ottimo e inaspettato colpo di scena finale. Questo corto è una delle testimonianze che nell’ambito underground italiano (soprattutto quello horror) c’è voglia di fare cinema, anche buono. Gli unici difetti rilevanti sono presenti soltanto nell’ambito tecnico e recitativo, ma bisogna sempre pensare che non ci troviamo di fronte ad un cortometraggio girato da un regista professionista e con un alto budget a disposizione. Consigliato a tutti gli amanti dei cortometraggi e a chi, leggendo questa recensione, si è incuriosito anche minimamente: non ne rimarrete delusi!