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As Chianese
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Sceneggiato Rai trasmesso in 5 puntate nel 1995, scritto e co-prodotto da Pupi Avati che rilancerà dietro la macchina da presa il bravo Fabrizio Laurenti che nella sua filmografia horror aveva firmato solo apocrifi remake (La Casa 4, Troll 3). Il corpo esanime di un ragazzo è trovato dalla polizia sulle sponde del Tevere, in prossimità di un ponte. Si tratta del cadavere del figlio di un ricco industriale che si muove nell' alta finanza americana. Intanto il migliore amico del defunto inizia ad indagare scoprendo nel computer del morto degli strani disegni e degli appunti sull'esoterismo e le sette. L'autopsia rivela che nel corpo del ragazzo sono state trovate tracce di erbe ed altre stranezze che riconducono all'ipotesi che la sua uccisione sia avvenuto durante una sorta di rito sacrificale. Nel frattempo un detective assoldato dall'industriale viene ucciso e delle strane telefonate arrivano alla famiglia con la voce del defunto, il misero si infittisce… Una rarità per la nostra emittente di stato che mandò in prima serata questo cupo e suggestivo horror in stile Avati. L’ottima regia di Laurenti, la sceneggiatura a dir poco perfetta ed un inquietante colonna sonora firmata Ugo Laurenti (il fratello del regista) ne fanno uno dei migliori film horror girati per la TV. A condizionarne la valutazione generale c'è solo il cast artistico del film piuttosto impacciato e poco credibile in diversi suoi elementi: Massimo Bonetti, Lorenzo Flaherty e Jason Robards III non danno il meglio di se in una masnada di attori promettenti. In alcune sequenze appaiono anche Stefania Rocca e Stefano Accorsi (ora entrambi piuttosto famosi) in una delle loro peggiori performance. Chissà se con un cast artistico maggiore le cose non sarebbero cambiate... magari sarebbe divenuto un piccolo cult come "Belfagor" o "Il Segno del Comando". Attualmente praticamente irreperibile.