MC
Marco Castellini
•I morti viventi, evocati stavolta da un strambo ricercatore che ha profanato le loro tombe, assalgono alcuni ospiti di una grande villa immersa nei boschi, non lasciando nessun superstite.
Il regista, di un'incapacità allucinante, fa dire e fare agli attori cose che renderebbero ridicola anche la storia più seria del mondo, confezionando alcune sequenze da antologia del trash: come la scena del bambino "eccitato” (interpretato da un ragazzo di sedici anni fisicamente menomato, definito addirittura da una delle protagoniste del film: “un miscuglio tra un nano e uno sgorbio”) che stacca a morsi il seno della madre o quella dei due fidanzati che, alla vista di un'orda di zombi affamati che li attaccano,
si mettono tranquillamente a fare commenti sull'aspetto degli zombi stessi. Un film assolutamente da vedere se siete amanti del trash o almeno se volete ridere a crepapelle. Gli effetti speciali, l’unica cosa decente del film, sono curati dal “mitico” Giannetto De Rossi. La pellicola è conosciuta anche con il titolo di “Le notti del terrore”.
Concludendo non si sa che votazione assegnargli: nel trash è un capolavoro, nell’horror una schifezza, ma, dato che l’intenzione del regista era (almeno si crede) quella di dirigere un film dell’orrore, il giudizio è inevitabile…