Zona 3 backdrop
Zona 3 poster

ZONA 3

2006 IT

RECENSIONI (1)

RG

Roberto Giacomelli

L’intera umanità è minacciata dal pericolo di un attacco batteriologico messo in atto dalla malvagia dottoressa Kruegher. L’esercito è incapace di agire e per questo, sotto richiesta della stessa dottoressa, viene chiamato un gruppo di esperti nel settore, gli Sterminatori. Questi sei giovani soldati hanno il compito di intrufolarsi nella Zona 3, fulcro della contaminazione, e disinnescare tre ordigni esplosivi nascosti dalla dottoressa Kruegher e che altrimenti esplodendo libererebbero un gas che trasformerebbe l’intera umanità in aggressivi zombi cannibali. Esisteva un tempo in cui in Italia si facevano film di qualsiasi genere, dall’avventuroso alla fantascienza; un tempo in cui i più ammirati registi di genere dirigevano film a basso costo (e dalla qualità spesso discutibile) che con il tempo sono diventati cult; film come “I predatori di Atlantide”, “Scontri stellari oltre la terza dimensione”, “Incubo sulla città contaminata”, film ormai passati alla storia per un’ingenuità di fondo e una povertà di mezzi che mai ostacolava i “nostri” a competere addirittura con i più famosi esempi provenienti dal nuovo continente. Poi, a causa di una totale rivoluzione nel modo di fare cinema nel nostro Paese, questi film singolari sono andati pian piano ad estinguersi fino alla totale cancellazione dal panorama produttivo attuale. Però esiste un mondo sotterraneo nel cinema di ogni dove, un mondo oscuro ai più, fatto di opere indipendenti, spesso autoprodotte e, per questo, libere di affrontare qualunque genere e qualunque tematica. “Zona 3” fa parte proprio di questo tipo di pellicole: si tratta di un film indipendente, realizzato con un budget irrisorio da un regista piemontese, Roberto Loiacono, che improvvisatosi erede di Luigi Cozzi, si cimenta con un action/ horror dai toni fantascientifici. Il film in questione, duole dirlo, è una vera porcheria, non tanto per l’evidentissima povertà che aleggia su qualsiasi inquadratura, ma soprattutto per l’eccessiva presuntuosità e seriosità con cui questo lavoro è stato portato a termine. Abbiamo a che fare con una storia improbabile che avrebbe fatto gola a qualsiasi Uwe Boll in circolazione, una storia che se trattata con i giusti toni, sarebbe potuta apparire tanto assurda quanto divertente; invece Loiacono gira il tutto con una tale presunzione e prendendosi così sul serio, da far risultare il suo film perfino fastidioso. Innanzitutto se non si hanno sufficienti mezzi a disposizione non è consigliato affrontare determinati temi e determinate storie: per “Zona 3” i mezzi non c’erano e dunque fornire una messa in scena credibile sarebbe risultato impensabile e così è stato. Esterni bucolici interamente girati nelle campagne piemontesi, interni poverissimi, effetti speciali ridicoli e…make-up eccessivo! Poi, altro grande punto di demerito riguarda la durata, dal momento che il film dura la bellezza di 135 minuti, due ore e un quarto di idiozie ed estenuanti andirivieni nei boschetti di periferia, seguendo le improbabili vicende di improbabili personaggi che hanno lo spessore psicologico di un pupazzetto costruito con il lego. Gli attori non sono di certo pessimi (forse sono la cosa migliore del film), però sono utilizzati nei ruoli sbagliati e al servizio di una sceneggiatura (opera dello stesso Loiacono) così mal scritta e pasticciata da far rimpiangere i peggiori prodotti di serie C provenienti dagli Stati Uniti. L’impressione è che, tutto ad un tratto, nella parte finale, si è cercato di mettere troppa carne al fuoco, accostando alla tematica fantascientifica del virus mortale deliri riguardati il peccato originale, demoni, dei e complotti governativi, in un pasticcio indigesto e fin troppo noioso. Aggiungiamo al tutto scene d’azione imbarazzanti (su tutte il doppio combattimento nei boschi con due inspiegabili uomini scimmia abbigliati come i gemelli bianchi di “Matrix realoaded”) e mal coreografate, effetti speciali mal fatti e scopiazzature a destra e a manca sicuramente evitabili (che c’entrano i cenobiti barkeriani nel finale?). “Zona 3” ha avuto una limitatissimi distribuzione in sala nella sola città di Torino nel mese di Luglio e, si dice, che nel giorno del suo debutto abbia superato in incassi perfino “Silent Hill”. Se qualche distributore ne avrà il coraggio, probabilmente sarà possibile ripescare “Zona 3” in dvd; io vi consiglio di starne alla larga e di utilizzare i 135 minuti per fare una passeggiata, leggere un libro o dedicarsi a ben altri prodotti indipendenti, dal momento che ultimamente ce ne sono numerosi e anche di gran qualità.