MC
Marco Castellini
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Trish e suo fratello Darry stanno tornando a casa dal College. Il viaggio sembra tranquillo ma il pericolo è sempre in agguato: lungo il precorso infatti incontrano un camion che cerca di buttarli fuori strada. Scampati per un soffio all’incidente i due scorgono poco dopo, in prossimità di una chiesa abbandonata, il misterioso conducente di quello stesso camioncino che nasconde uno strano sacco che pare contenere un cadavere. È il loro primo incontro con The Creeper, una creatura demoniaca che torna sulla terra ogni 23 anni per nutrirsi, continuativamente per 23 giorni, di esseri umani al fine di rigenerarsi. Il terribile essere decide di prendere di mira proprio Trish e Darry che proveranno a fronteggiarlo con l’aiuto di una sensitiva.
Lanciato in Italia come "l'horror che ha sconvolto l'America" questo "Jeepers Creepers" è un film scritto e diretto da Victor Salva, giovane regista appassionato di horror fin da bambino.
La storia, sebbene Salva abbia affermato essere stata ispirata da "The Blair Witch Project" e da "Il Sesto Senso", in realtà ricorda più da vicino il “The Night Flier” di Mark Pavia e risulta piuttosto scontata e banale. Neppure il mostro esce dai canoni tipici del B-Movie e regge bene la scena
solo nella prima parte del film, fino a quando non si “mostra” troppo: una volta svelata la sua identità e le sue vere sembianze “The Creeper” perde buona parte del suo fascino e diventa decisamente meno terrorizzante.
Ed è proprio nella prima mezz’ora che "Jeepers Creepers" offre il meglio di sé: il racconto, organizzato su un solido filo di suspense e terrore, procede veloce, e la pellicola offre alcuni momenti di buona suspense, come la sequenza della scoperta, da parte dei due ragazzi, della tana del mostro, una specie di caverna "arredata" appiccicando alle pareti centinaia di cadaveri, in una "visione allucinata della Cappella Sistina". Vengono alla mente una carrellata di film, da "La Notte dei Morti Viventi" (nel lungo dialogo iniziale tra fratello e sorella) a "Duel" (l’inseguimento del camion) fino a "Il silenzio degli innocenti" e come nel thriller di Demme, è il
mostro che domina il film, che genera il pericolo.
Victor Salva usa pochi attori costruendo con astuzia la tensione, sceglie luci tenui, immagini curate, luoghi evocativi. Dopo la prima ottima mezz’ora però il film rallenta e la paura cala vorticosamente; ci si “risveglia” solo nelle scene finali ed un riconoscimento particolare và proprio alla sequenza conclusiva, di grande effetto, e per una volta tanto, per nulla consolatoria ma anzi “cattiva” al punto giusto.
Niente di nuovo sotto il sole quindi ma comunque un buon film che cerca di riportare in auge il filone horror degli anni ottanta: una storia semplice, un boogey-man cattivo e sufficientemente terrorizzante, un po’ di cadaveri sparsi in giro ed un paio di giovani da perseguitare. Qualche sano spavento ed un’ora e mezza di divertimento ma niente di memorabile.