Jenifer backdrop
Jenifer poster

JENIFER

2005 US
November 18, 2005

After a detective rescues a mute disfigured woman from being murdered, he takes her into his home to prevent her from staying in a mental hospital, a move which alienates his family and soon turns to obsession.

Directors

Dario Argento

Cast

Steven Weber, Laurie Brunetti, Carrie Anne Fleming, Kevin Crofton, Beau Starr, Julia Arkos, Jasmine Chan, Harris Allan, Matt Garlick, Mark Acheson
Horror TV Movie
HMDB

REVIEWS (1)

RG

Roberto Giacomelli

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Frank Spivey è un poliziotto. Un giorno Frank salva Jenifer dall’aggressione di un uomo che intendeva ucciderla. Jenifer è una ragazza dal volto orribilmente deturpato e affetta da un evidente ritardo mentale, ma dal corpo incredibilmente sexy. Dal momento che la ragazza risulta essere completamente sola al mondo, Frank decide di portarla a casa sua, scatenando l’ira della moglie, che lo lascia non appena si rende conto dell’attaccamento morboso che la ragazza sta sviluppando verso il marito. Rimasto solo con Jenifer, Frank si lascia trascinare in un ambigua relazione di sesso con la ragazza, finché la vera natura di Jenifer non emergerà. “Masters of Horror” è un singolare progetto nato dalla mente di Mick Garris, regista noto in ambito horror soprattutto per le trasposizioni dei romanzi di Stephen King. Garris ha pensato di riunire i più rappresentativi registi di horror cinematografico in un progetto destinato alla tv via cavo Showtime e all’home video, il risultato è “Masters of Horror”, una serie di 13 mediometraggi da 60 minuti l’uno, ognuno diretto da un grande nome del cinema di genere; ogni episodio ha un budget di 1,8 milioni di dollari, la location fissata nella città canadese Vancouver ed è stata concessa la più totale libertà creativa ad ogni regista. I nomi coinvolti nel progetto sono: Don Coscarelli, Tobe Hooper, Dario Argento, Lucky McKee, Stuart Gordon, Joe Dante, John McNaughton, Larry Cohen, Takashi Miike, John Carpenter, William Malone, John Landis e lo stesso Mick Garris. Dopo la non esaltante parentesi televisiva con "Ti piace Hitchcock?" e in attesa del capitolo conclusivo sulla saga delle tre Madri, Dario Argento si è preso una breve vacanza per dirigere un episodio della prima stagione di "Masters of Horror": "Jenifer", da noi maldestramente ribattezzato "Istinto assassino". Sono due le cose che saltano subito all'occhio assistendo alla visione di "Jenifer": l'indubbia buona qualità dell'opera e la completa mancanza di personalità registica che vi si può scorgere. Il mediometraggio diretto da Dario Argento è contraddistinto da una perizia da prodotto di serie A e, aldilà di alcuni spiacevoli difetti come una sceneggiatura spesso traballante e una recitazione non sempre convincente, si può sicuramente ammirare per un'esemplare perizia realizzativa e un fascino quasi morboso che cattura lo spettatore dall'inizio alla fine. La storia, tratta da un racconto a fumetti di Bruce Jones , è sufficientemente originale e controversa al punto giusto per rappresentare un raro esempio di prodotto televisivo "borderline"; il connubio tra erotismo e orrore viene condotto con ottima e dosata concessione ad entrambi gli aspetti, senza mai scadere nel volgare o nel manierismo da facile spavento. Dispiace trovare qua e là buchi di sceneggiatura, probabilmente causati dai ristretti tempi di narrazione a disposizione ("Jenifer" avrebbe potuto essere tranquillamente un lungometraggio), e alcuni dialoghi non sempre all'altezza; così come non appare del tutto azzeccata la scelta di Steven Weber (autore anche della sceneggiatura) come protagonista, per lo più monoespressivo, mentre risulta ottima la scelta di affidare alle curve di Carrie Fleming lo scomodo ruolo di Jenifer, una ragazza tanto bella (dal collo in giù) e capace di ispirare una grande empatia, quanto mostruosa (dal collo in su) e inspiegabilmente crudele. Il rapporto che viene a crearsi tra Frank e Jenifer raggiunge picchi di surrealismo comportamentale esemplari, difficilmente comprensibili se esplorati con la logica e il raziocinio dell'umano materialismo e giustificabili solamente se si cerca di guardare al di là della morale comune, solamente se si è fisicamente ciechi e si cerca di esplorare il mondo lasciandosi guidare da un ambiguo sentimento di compassione misto alle pulsioni sessuali primordiali. Di grande impatto è anche il make-up che ricopre il volto di Jenifer, facendola apparire come un essere ripugnante e pestifero, opera del lavoro del team di Berger e Nicotero, ormai una vera e propria garanzia; così come di buon livello appaiono le abbondanti scene di splatter che accompagnano, di tanto in tanto, le azioni della ragazza. Come si accennava, ciò che però lascia un pò interdetti è la totale mancanza del tocco argentiano; in un progetto come "Masters of Horror", in cui è stata lasciata totale libertà espressiva agli autori (almeno così ci è stato detto), ci si sarebbe aspettato da "Jenifer" un lavoro che rispecchiasse totalmente lo stile tanto caro alla quasi totalità della filmografia argentiana, contraddistinta soprattutto da un particolare estro visivo e da un uso delle inquadrature spesso avanguardistico; invece il risultato tecnico è piuttosto anonimo e se non fosse per le nenie infantili che condiscono il soundtrack curato da Claudio Simonetti, si farebbe davvero fatica a credere che ci sia Dario Argento dietro la macchina da presa. Malgrado qualche scelta criticabile, "Jenifer" rimane comunque uno degli episodi riusciti della prima serie di "Masters of Horror"; poco argentiano ma sicuramente uno dei lavori maggiormente riusciti del regista romano in questi ultimi anni.