Visitor Q backdrop
Visitor Q poster

VISITOR Q

ビジターQ

2001 JP
mars 17, 2001

Portrait d'une famille japonaise : le père est un journaliste raté dont les employeurs ne veulent plus et qui couche avec sa fille prostituée. La mère, elle, vend de temps en temps son corps afin de payer l'héroïne qui lui permet d'oublier que son fils la frappe. Quant à celui-ci, il se fait régulièrement humilier et tabasser par ses camarades de classe.Le père décide de réaliser un documentaire sur son fils. Arrive alors un inconnu qui va bouleverser cette vie de famille.

Réalisateurs

Takashi Miike

Distribution

Kenichi Endo, Shungicu Uchida, Kazushi Watanabe, Jun Mutô, Fujiko, Shôko Nakahara, Ikko Suzuki
Drame Horreur Comédie Thriller
HMDB

CRITIQUES (1)

AP

Antonluigi Pecchia aka Pax

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Una famiglia molto particolare, composta da madre, padre, figlio e una figlia, si sta per disgregare sempre più: il figlio picchia la madre, la madre si prostituisce per prendere la sua dose di droga quotidiana e il padre tradisce la moglie con sua figlia. Un giorno, il padre di famiglia viene colpito alla testa con un sasso da un signore estraneo, che verrà ospitato a casa sua per un po’ di tempo. La sua presenza in casa porterà sempre più all’unione familiare… “Visitor Q” è un film che parla per lo più di attualità e lo fa alla classica maniera dissacrante ed eccessiva caratteristica di Takashi Miike. Girato interamente con una videocamera digitale e con un budget ridottissimo, limite che per Miike non è stato per niente una disgrazia anzi, sfruttando al massimo l’uso della videocamera e pochissimi “spiccioli” a disposizione, riesce a portare più crudezza e far sentire lo spettatore più interno alla vicenda, tanto da farla apparire molto più reale. Il film è dotato di un ritmo lento che accompagna lo spettatore fino alla fine in un vortice sempre crescente di orrore; malgrado ciò, “Visitor Q” non è proprio un horror ma più che altro un film drammatico, comunque ampiamente ascrivibile tra gli horror. Un film estremo, non tanto per le immagini ma soprattutto per i contenuti, capace di distruggere il discorso “famiglia” e di passare facilmente dalla tematica della violenza familiare a quella della droga, passando per la prostituzione e l’incesto; un film che fa di tutto per mettere a disagio lo spettatore, mettendolo di fronte a domande come: “L’hai mai fatto con tuo papà?”, “Se mai stato colpito alla testa?” oppure “Hai mai picchiato tua madre?” . E’ difficile immaginare quanti di voi riusciranno a resistere fino alla fine del film. “Visitor Q” è dunque uno dei migliori e più estremi film di Miike; un film che merita sicuramente di essere visto, come la maggior parte delle opere del regista giapponese ( purtroppo in gran parte inedite in Italia ). Si consiglia la visione ad un pubblico adulto e non facilmente impressionabile, a causa delle tematiche estremamente forti.