Ju - on: The Grudge 2 - La Maledizione backdrop
Ju - on: The Grudge 2 - La Maledizione poster

JU - ON: THE GRUDGE 2 - LA MALEDIZIONE

呪怨2

2003 JP
agosto 15, 2003

Una troupe televisiva decide di indagare su una leggenda metropolitana, che narra di una casa maledetta in cui una donna è stata brutalmente assassinata. Presto, gli ospiti si rendono conto che non è solo una leggenda.

Registi

Takashi Shimizu

Cast

Noriko Sakai, Shingo Katsurayama, Yui Ichikawa, Emi Yamamoto, Chiharu Niiyama, Kei Horie, Erika Kuroishi, Kaoru Mizuki, Ayumu Saito, Shinobu Yuki
Horror Thriller
HMDB

RECENSIONI (1)

GG

Giuliano Giacomelli

skull skull skull empty skull empty skull
Harase Kyoko, famosissima attrice di film horror, viene invitata come ospite in una trasmissione televisiva dedicata a eventi paranormali e che ha come set la famosissima e temuta casa che si dice sia maledetta ed infestata dagli spiriti. La troupe e il cast della trasmissione si recano così nella dimora per fare il servizio, ma dopo il loro ingresso nella casa, uno ad uno, tutti i membri dello staff cadranno vittime della maledizione che aleggia sulla casa. Come non fare un sequel a quella pellicola che è divenuta sin da subito un icona del cinema horror giapponese? Tutti ce lo aspettavamo ed ecco infatti che nello stesso anno del primo capitolo e senza perdere tempo viene realizzato il seguito a “Ju – On”, il piccolo horror che è riuscito a spaventare milioni di persone sia in patria che in territorio estero. Il progetto di “Ju-on 2” nasce subito, durante la lavorazione del primo film; infatti, prospettando già un ampio successo di pubblico, il produttore Taka Ichise elabora l’idea di un seguito e suggerisce al regista Shimizu Takashi di iniziare a fantasticare su quella che sarà la storia di “Ju-on 2”. Shimizu accetta ed elabora un nuovo progetto, che ha l’intento di mostrare tutti i temi che non è stato possibile inserire nel primo film, un progetto che ha lo scopo di risultare migliore e più spaventoso del precedente, coinvolgendo lo spettatore in maniera differente, inserendo il così detto “tema nascosto”. Trattasi di un tema secondario ma allo stesso tempo essenziale alla storia, capace di coinvolgere anche i sentimenti dello spettatore e che sarà quello della maternità; bisognava dunque creare un film che avesse come scopo principale ed evidente quello di far paura ma che nasconda tematiche differenti come l’amore materno. Queste erano le premesse sulle quali doveva fondarsi “Ju-on 2”; ci si attende dunque qualche cosa di nuovo, qualche cosa di originale e che riesca a sanare i punti deboli del precedente capitolo…ma sono questi i risultati ottenuti? No, il risultato ottenuto è quello di un semi-clone del primo capitolo, un film che si dimostra poco coraggioso nell’inserire variazioni alla storia, che ricade in tutti i difetti del numero uno ma che (stesso discorso fatto anche per “Ju-on”) riesce in maniera singolare ad accontentare lo spettatore che cerca in un film horror elementi che facciano davvero paura. Ancora una volta ci troviamo di fronte ad una storia poco compatta che risulta essere l’insieme di tante piccole storie, ma questa volta, differentemente da quanto accadeva nel primo film, i vari episodi combaciano meglio fra loro, i legami tra i vari personaggi sono più forti e dunque si riesce maggiormente a trasmettere l’idea del “film”. Come in “Ju-on”, anche qui ci troveremo di fronte a sequenze davvero “paurose”(vedi il finale nell’ospedale o la scena nella sala delle parrucche), sequenze degne di entrare nell’antologia delle più terrificante apparizioni di fantasmi e che con molta difficoltà potranno essere dimenticate dallo spettatore. Altro elemento positivo di “Ju-on 2” è la fantasia con la quale sono state realizzate molte morti e molte sequenze (come l’episodio della donna che sente un continuo sbattere nel muro di casa sua allo scoccare della mezzanotte), una fantasia che era del tutto assente nel primo film. Ma l’elemento che maggiormente differenzia il primo da questo secondo capitolo si può ritrovare nel fatto che, mentre in “Ju-on” la vicenda era per intero ambientata nella casa maledetta, qui le sequenze nella dimora sono ridotte e gran parte degli omicidi vengono eseguiti all’esterno di quella che tutti ritengono sia una casa maledetta. Dunque questo “Ju-on 2” può essere considerato come un seguito abbastanza inutile sotto il punto di vista narrativo e innovativo, ma che risulta comunque godibile per lo sviluppo delle tematiche horror che in alcuni punti sorpassano il celebre primo capitolo. Ma è innegabile il fatto che Shimizu Takashi per il secondo capitolo del film che ha segnato la sua carriera poteva fare di più.