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Vanessa Reggiani
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Su-mi (Su-Jeong Lim) e Su-Yeon (Geun-Yeong Mun), due sorelle dalla vita tutt’altro che facile, dopo un periodo passato in una clinica psichiatrica, fanno ritorno a casa accompagnate dal padre che nella loro vita è praticamente una figura assente e distaccata. Nella lussuosa villetta le attenderà anche la loro matrigna Eun-Joo, brava donna di casa e molto curata d′aspetto, ma che le ragazze non hanno mai accettato, visti i suoi modi poco cortesi nei loro confronti. Le giovani, inoltre, non hanno ancora saputo la tragica morte della loro vera madre. A completare il tutto si aggiunge una alquanto misteriosa presenza che è solo visibile dalla piccola Su-Yeon.
Ma, è tutto così semplice?
Questa ghost-story, prodotta nella Corea del sud, è tragica, angosciante e come tutti i film orientali di una lentezza quasi insostenibile.
Durante tutta la visione, di certo non manca la tensione, ne tanto meno i momenti da brivido. È un horror psicologico capace di incollare lo spettatore alla poltrona e in certi momenti di farlo sobbalzare.
Notevole la capacità di far durare un film 115 minuti, girato quasi interamente in una sola casa e con soli quattro attori, senza stancare lo spettatore.“
Il regista ha voluto usare dei colori che non erano ancora apparsi in un film coreano, il risultato è stato eccellente, riuscendo a riprodurre colori caldi e delicati.
Il titolo originale “Janghwa, Hongryeon” è il nome della antica leggenda da dove prende spunto il film, e tradotto significa "Fiore di rosa, Loto rosso". “Two sisters” non è stata la prima pellicola a portare sullo schermo questa leggenda, ce ne sono state altre prima, come il primo trattamento cinematografico che risale al 1925.
La conclusione di questa pellicola è lasciata allo spettatore, non c′è il classico finale dove tutto viene spiegato razionalmente, così che chi lo stia guardando debba solo ascoltare e vedere per capire. Su quale conclusione sia giusta o sbagliata ci si potrebbe quindi discutere all′infinito visto che ognuno ha le proprie idee e un proprio modo di interpretare i fatti.
Ad ogni modo, per comprendere maggiormente la vicenda, guardare il film una sola volta non basta, è vivamente consigliata una seconda visione.
Caldamente consigliato!