Exposé backdrop
Exposé poster

EXPOSÉ

1976 GB
March 1, 1976

A paranoid writer is unable to get started on his second novel. He hires a secretary and then his troubles really begin.

Directors

James Kenelm Clarke

Cast

Udo Kier, Linda Hayden, Fiona Richmond, Patsy Smart, Vic Armstrong, Karl Howman, Sydney Knight, Brian Smedley-Aston
Horror Thriller
HMDB

REVIEWS (1)

RG

Roberto Giacomelli

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Lo scrittore Paul Martin è alle prese con il suo secondo romanzo, un’impresa ardua dopo il grande successo della sua opera prima. Per riuscire a portare a termine il romanzo nei tempi stabiliti dall’editore, Paul assume una dattilografa, ma l’attraente ragazza si comporta in modo strano, cercando di sedurre sia Paul che la sua compagna. “La casa sulla collina di paglia”, altrove conosciuto come “Exposè”, detiene un primato: è l’unico film di nazionalità inglese ad essere finito nella famigerata lista dei video nasties, elenco di titoli cinematografici per anni banditi nello stesso Regno Unito. Nel nostro caso il film vide finalmente luce in Inghilterra in vhs nel 1997. Molti dei temuti film proibiti appartenevano al filone dei “rape&revenge;” (esempi lampanti sono “L’ultima casa a sinistra” e “Non violentate Jennifer”), genere al quale anche “La casa sulla collina di paglia” per certi versi può essere annesso. In realtà il film di James Kenelm Clarke racconta una storia di ossessione e di vendetta, escludendo lo stupro dalla vicenda portante, anche se, per rimanere in tono con lo shock visivo e i contenuti scabrosi a cui il glorioso cinema degli anni ’70 era un fedele adepto, Clarke riesce a cacciare dentro la vicenda anche un piccolo frangente di puro ed exploitativo rape&revenge.; A dire il vero si tratta di una lunga sequenza molto gratuita, in parte giustificata da un richiamo finale decisamente improbabile, che vede protagonista la bella Linda Hayden, misteriosa dattilografa sessualmente molto attiva, intenta a pratiche di autoerotismo nel bel mezzo di un assolato campo di grano. La Hayden viene sorpresa da due energumeni campagnoli che, eccitati dall’invitante spettacolo, violentano la ragazza ma vengono immediatamente puniti dalla furia della stessa che li fredda a fucilate dopo l’atto sessuale. Ad oggi, questa scena “a sé” è la più famosa dell’intero film ed è probabilmente quella che gli è costata il bando, risultando in effetti decisamente esplicita e forte anche ai giorni nostri. “La casa sulla collina di paglia” comunque gioca continuamente con i dettami del sesso e della violenza, favorendo soprattutto il primo elemento, tanto che si potrebbe sicuramente considerare il film di Clarke un thriller a forte componente erotica. La Hayden, qui impegnata nel ruolo più estremo e scollacciato della sua carriera, è impegnata infatti in frequenti ed espliciti giochi di seduzione che vedono coinvolti sia Udo Kier che Fiona Richmond, che interpreta la prorompete compagna dello scrittore, un’abitudinaria di ruoli sexy (molte sono le pellicole erotiche in cui ha recitato) e addirittura hard. A parte il fascino puramente 70’s dell’opera, “La casa della collina di paglia”, se epurato da singoli e rari momenti ben costruiti, è in generale un prodotto piuttosto mediocre che presenta una storia molto esile completamente costruita sulla rivelazione finale. La sceneggiatura appare in più punti improbabile, a cominciare dall’incredibile deus ex machina nel finale che dona all’epilogo un tocco quasi ridicolo, oltre che estremamente diluita in situazioni inutili all’economia narrativa (vedi la citata scena dello stupro). Il ritmo, poi, è lento e se non fosse per i picchi erotici inseriti di frequente, si potrebbe tranquillamente parlare di film noioso. L’unico merito davvero rilevante è la buona costruzione dei due personaggi principali, supportata dalla convincete interpretazione dei due attori, Udo Kier e Linda Hayden. Kier impersona uno scrittore inetto, infido, dalle abitudini maniacali che sfociano quasi nel patologico (indossa guanti di lattice quando fa l’amore), un ideale precursore del Jack Torrance di Nicholson; la Hyden invece è una ragazza attraente che alterna momenti di estrema pudicizia e timidezza ad altri in cui appare quasi una ninfomane, un comportamento schizofrenico che funge da sentore per la sua reale personalità dedita ad un intento di folle e alo stesso tempo lucida vendetta. “La casa sulla collina di paglia” è un film che va visto solo per completezza riguardo al filone dedicato al sesso e alla violenza tipico degli anni ’70, una pellicola per soli appassionati, per gli altri si può tranquillamente soprassedere. Attenzione alla versione italiana del film, all’epoca editato da GVR in vhs, che è oscenamente tagliato di addirittura cinque minuti! Curiosità. Del film di Clarke esiste un recente remake – datato 2009 – intitolato “Exposé” e diretto da Martin Kemp, con Anna Brecon nel ruolo che fu di Udo Kier.