Against the Dark backdrop
Against the Dark poster

AGAINST THE DARK

2009 US
février 17, 2009

Dans un monde envahi par des vampires sanguinaires, un homme, Tao, aidé de son équipe va tout faire pour les éliminer et sauver les derniers survivants.

Réalisateurs

Richard Crudo

Distribution

Steven Seagal, Linden Ashby, Jenna Harrison, Danny Midwinter, Emma Catherwood, Stephen Hagan, Daniel Percival, Skye Bennett, Tanoai Reed, Keith David
Horreur Action Thriller Science-Fiction
HMDB

CRITIQUES (1)

RG

Roberto Giacomelli

Un virus sta decimando l’umanità trasformando le persone in creature assetate di sangue e fragili alla luce del sole. I pochi sopravvissuti cercano di cavarsela come possono e tra questi c’è un gruppo di persone che si è barricato in un ospedale abbandonato per scampare agli attacchi degli infetti, non sapendo però che lo stesso edificio è colmo di “mostri”. Contemporaneamente, una squadra di vigilantes al soldo del governo, chiamati “i cacciatori”, penetrano nell’edificio alla ricerca di sopravvissuti. “Last Night – Morte nella notte” è il pessimo titolo affibbiato dalla distribuzione italiana in sostituzione al ben più suggestivo “Against the Dark”, ovvero Steven Seagal contro i vampiri. Si, avete letto bene, questo film non è altro che uno dei numerosi direct to video che negli ultimi anni l’ex star dei film d’azione produce e interpreta per la felicità dei suoi fans. Ma attenzione! Se nei recenti scadentissimi film il “nostro” era protagonista assoluto impegnato in sgangherate trame che erano pretesto per l’azione tamarra, in “Last Night” Seagal è uno dei tanti personaggi che compare poco sullo schermo e in un ruolo decisamente “accessorio”, senza il quale la storia sarebbe andata avanti senza cambiare di una virgola. Quindi, horrorofili fans di Steven Seagal, se a sentir parlare di questo film vi vengono le lacrime agli occhi dalla gioia, ridimensionate il vostro entusiasmo perché come horror “Last Night” fa pietà e come film alla Steven Seagal non ci sono certo parole di conforto. Ma esploriamo i due aspetti su cui un prodotto come “Last Night” avrebbe potuto avere carte vincenti. Il presupposto per la riuscita di un film del genere è trovare una buona combinazione tra horror e azione, cosa che è stata senza dubbio tentata, ma con risultati che lasciano davvero perplessi. Lo spunto di partenza (abbastanza spudorato) è “Io sono leggenda”, contaminato a “28 giorni dopo” per quel che riguarda l’ideazione degli infetti. Avremo dunque una storia che plagia il romanzo di Matheson sotto molti aspetti, compreso il ribaltamento dei ruoli (i “diversi” non sono gli infetti, ormai la maggioranza della popolazione), sfruttando così il successo del film con Will Smith, ma mostrando così solo una pochezza contenutistica che si confà all’altrettanto imbarazzante resa estetica. Per ovvie questioni di budget il film è completamente ambientato in squallidi interni, lasciando solamente alla voce narrante il compito di creare suggestioni “esterne” di disastro apocalittico, puntualmente non riuscendovi mai in modo credibile. La componente più puramente horror è affidata agli attacchi degli infetti ai danni dei protagonisti, frequenti scontri molto veloci che nulla mostrano (o riescono a mostrare) puntando su sporadici dettagli splatter (sempre gli stessi, ripetuti più volte) di pasti cannibalici e bocche insanguinate. Un nulla di fatto, in pratica. L’azione, poi, è la grande beffa di questo film. Se andiamo ad analizzare la carriera di Steven Seagal vedremo come la sua filmografia sia completamente composta da film action-polizeischi che si susseguono ormai da venti anni con punte di successi al botteghino ad inizio carriera (e un inaspettato ritorno a fine anni ’90) e poi una marea di produzioni “alimentari” (circa 4 all’anno) destinate al mercato dell’home video che arrancano su livelli di bassezza qualitativa inimmaginabili. Anche nei più infimi action movies di quest’ultimo decennio, però, l’imbolsito Seagal ha sempre garantito una dose di azione sufficiente a placare la sete di aikido degli spettatori fedeli, ma con “Last Night” anche questo piccolo piacere viene negato. E’ evidente che il film non sia propriamente pensato per Seagal e che il personaggio dell’attore sia stato tirato dentro un po’ forzatamente e senza del quale la storia procederebbe praticamente invariata; infatti lui interpreta Tao, il capo dei “cacciatori” (complimenti per l’originalità del nome di questi vigilantes…), un anziano signore che vorrebbe apparire giovane grazie ad un toupè, un’abbronzatura facciale da lampada, uno spolverino di pelle stile “Matrix” e una spada sulla schiena per ammazzare i vampiri, che fa invece molto “Blade”. Questo signore è accompagnato da altri tre cacciatori, il simil wrestler Tanoai Reed e due modelle che rimangono costantemente sullo sfondo. Il loro apporto al film è minimo, infatti la storia segue principalmente il gruppo di ragazzi intrappolati nell’edificio, onde ricordarsi sporadicamente di mostrare i cacciatori che camminano: in un vicolo, nel corridoio dell’ospedale, nei laboratori, nei sotterranei…camminano, camminano e camminano. L’azione di “Last Night” è rappresentata dalle lunghe camminante di Steven Seagal vestito da Blade e i suoi tre guarda spalle. Quando ci si ricorda poi di inserire un combattimento corpo a corpo, la pessima regia dell’esordiente Richard Crudo fa di tutto per mettere insieme scene confuse che abusano maldestramente e senza criterio di logica di ralety e velocizzazioni, come se ci si trovasse in una parodia dei film di Zack Snyder. Insomma, tanta noia, zero divertimento e nessuna idea nuova per quella che si rivela una doppia delusione, sia per chi vuole un horror da contagio sia per chi vuole un action con Steven Seagal. Amanti del trash, evitate accuratamente, malgrado le premesse il film in questione causa solo un’irrefrenabile catena di sbadigli.

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