Ginger Snaps backdrop
Ginger Snaps poster

GINGER SNAPS

2001 CA
March 13, 2001

The story of two outcast sisters, Ginger and Brigitte, in the mindless suburban town of Bailey Downs. On the night of Ginger's first period, she is savagely attacked by a wild creature. Ginger's wounds miraculously heal but something is not quite right. Now Brigitte must save her sister and save herself.

Directors

John Fawcett

Cast

Katharine Isabelle, Emily Perkins, Kris Lemche, Mimi Rogers, Jesse Moss, Danielle Hampton, John Bourgeois, Peter Keleghan, Christopher Redman, Jimmy MacInnis
Fantasy Drama Horror Thriller
HMDB

REVIEWS (1)

AC

Andrea Costantini

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Le sorelle Ginger e Brigitte sono due ragazze diverse dalle altre. Non hanno rapporti con nessuno al di fuori di loro stesse e passano il tempo fingendo di suicidarsi e immortalando il tutto con fotografie. Mentre nel quartiere in cui vivono qualcuno sta massacrando tutti i cani, Ginger vive il passaggio obbligatorio da adolescente a adulta. La sera in cui riceve le sue prime mestruazioni, viene aggredita da una creatura molto simile ad un lupo. Da quel momento la vita di Ginger non sarà più la stessa. Il suo corpo inizia lentamente a trasformarsi e subire cambiamenti comportamentali e solo Brigitte è al corrente della vera natura di quelle alterazioni. Prima che la situazione degeneri e che Ginger perda completamente il controllo, Brigitte dovrà cercare una soluzione per fermare l'infezione che affligge la sorella. La figura del licantropo è da sempre nell'immaginario collettivo del cinema dell’orrore come mostro per eccellenza, a partire dagli anni che furono in cui Lon Chaney Jr. veniva morso da un lupo per salvare una ragazza fino all’ancora oggi osannata trasformazione al chiaro di luna di John Landis e del suo lupo a stelle e strisce in trasferta londinese. Dopo decine di pellicole sull'argomento, spunta nel 2000, “Ginger Snaps” una trilogia mannara made in Canada che riscuote notevole successo in patria e che racconta le vicende delle Fitzgerald, due sorelle problematiche alle prese con un lupo mannaro attratto dal loro sangue innocente. Il primo capitolo della serie, uscito in Italia soltanto nel circuito televisivo notturno e home video con il titolo “Licantropia Evolution - Ritorno al presente” è il tipico film sui lupi mannari in cui arriva il famigerato mostro, morde qualcuno e questo si trasforma a sua volta in licantropo e via dicendo. Quindi nulla di nuovo se non fosse che questa volta ad essere vittima del mostro è una ragazza, Ginger, adolescente difficile con tendenze suicide e pensieri oscuri, in prossimità della prima mestruazione. La metafora della licantropia utilizzata per descrivere le problematiche adolescenziali è ben studiata, infatti, le persone che circondano Ginger (ad eccezione della sorella che ha assistito all'attacco del lupo) credono che in lei stia avvenendo un cambiamento dovuto finalmente alla maturità sessuale. I lineamenti fisici nuovi, l'atteggiamento che muta da ragazzina impacciata a sensuale tentatrice, gli sbalzi di umore e la crescita di peli sul corpo sono alcuni dei cambiamenti tipici del passaggio nell'età adulta di un'adolescente, qui presentati come effetti del morso di un licantropo. Magari qualche spettatrice troverà inopportuno il paragone, ma nel complesso funziona, visto che rende credibile il comportamento anomalo della protagonista. Ma non si tratta di banali stereotipi legati all'adolescenza, anzi, tutta la prima parte è molto ben curata e va oltre il classico teen-horror in cui i giovani sono pura macelleria per una bestia affamata. Ci viene mostrato, seppur in piccole dosi (si tratta pur sempre di un horror), il disagio di due giovani ragazze alle prese con l'inserimento tra i compagni di classe, il bullismo nei confronti delle "sfigate", la depressione e i difficili rapporti con la famiglia. Tutti argomenti molto delicati affrontati discretamente senza eccedere nel patetico gratuito. Da segnalare inoltre i bellissimi titoli di testa in cui le intenzioni suicide di Ginger e Brigitte prendono forma in una serie di raccapriccianti e fantasiose foto che rappresentano la loro morte. Poi nella seconda parte il film cambia registro e vira in un horror vero e proprio, con tutte le ingenuità tipiche del genere ed è qui che avviene un calo di stile e tensione. Sembra quasi che, una volta esaurite le buone idee di partenza, gli sceneggiatori avessero appioppato il primo finale horror passato per la testa, rovinando così l'alone cupo e pessimista dell'inizio. Altra pecca non trascurabile è sicuramente il make-up. Se i primi cambiamenti di Ginger erano ben curati, tutto sfuma quando inizia la trasformazione vera e propria, posticcia e limitata nei movimenti, distruggendo tutta la sensualità che aveva acquisito fotogramma dopo fotogramma. Nel complesso “Licantropia Evolution” rimane un buon film per tutti gli appassionati, e se gli spettatori lo guarderanno consapevoli del fatto che non finirà nella top list dei migliori film sui lupi mannari, si potranno tranquillamente appassionare e ricordarlo con piacere.

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