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Antonluigi Pecchia aka Pax
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Ciccio è un giovane in cerca di lavoro; ma è dura riuscire a trovare un lavoro.
Mentre un giorno Ciccio è seduto sul water svolgendo i suoi bisogni fisiologici, un inquilino del piano superiore getta un rifiuto radioattivo nel water facendo così che i bisogni di Ciccio, fondendosi con quei rifiuti radioattivi, prendano vita dando origine a “Grande Stronzo”.
Il povero Ciccio verrà poi schermito e ricattato da “Grande Stronzo”, il quale gli dice che in cambio di cervello umano, farà finire i suoi giorni da disoccupato…
Dalla trama si intuisce chiaramente che ci troviamo di fronte ad un lavoro prettamente trash.
Cortometraggio della durata di circa mezz’ora, girato a quattro mani da Stefano Bovi e Gianluca Ortolani.
La recitazione di alcuni degli attori è pessima ( c’è da dire che sono sempre attori non professionisti – ad eccezione di Paolo Sena, che ha recitato in “Tutti giù per terra” e “Così ridevano” - e quindi non si può pretendere il massimo!) ma almeno riesce a non cadere nel trash involontario! Però anche se “Lo stronzo assassino” è molto trash come cortometraggio ed è “una stronzata fenomenale”(nel vero senso della parola), prende comunque in esame un grande problema attuale italiano ovvero la disoccupazione; e descrive come sia difficile riuscire a trovare un lavoro al giorno d’oggi in Italia, i politici al governo in Italia poco affidabili (nel cortometraggio in questione si capisce chiaramente che il personaggio figurativo interpretato da “Grande Stronzo” non è altro che uno dei tanti politici italiani).
Uno dei cortometraggi italiani amatoriali più trash con una comicità basata tutta sui doppi sensi e sulla volgarità.
Complessivamente è un cortometraggio sufficiente e che riesce a divertire molto lo spettatore, purché sia consapevole di trovarsi di fronte ad “una grande stronzata”! Una buona prova dunque che ci fa capire che è possibile fare cinema anche solo con una videocamera!
Votazione arrotondata per difetto.