L'ultimo terrestre backdrop
L'ultimo terrestre poster

L'ULTIMO TERRESTRE

2011 IT
septembre 9, 2011

Luca Bertacci è un uomo solo, sulla terra e nell'Italia prossima a un'invasione aliena. Abbandonato in tenera età dalla madre, Luca è cresciuto con un'idea alterata delle donne e dell'amore che cerca negli annunci erotici dei giornali. Segretamente innamorato della sua vicina, che gli preferisce un bellimbusto che specula su illuminazioni ed extraterrestri, Luca lavora come cameriere al Bingo, vive in un appartamento impersonale e parcheggia in un garage troppo grande per la sua auto e la sua inadeguatezza. La morte del gatto della dirimpettaia, sempre origliata e osservata, muoverà finalmente la sua vita in una direzione altra e felice, rischiarata dall'amore e dalla luce 'evoluta' della diversità.

Réalisateurs

Gian Alfonso Pacinotti

Distribution

Gabriele Spinelli, Anna Bellato, Teco Celio, Stefano Scherini, Roberto Herlitzka, Vincenzo Illiano, Paolo Mazzarelli, Luca Marinelli, Ermanna Montanari, Sara Rosa Losilla
Drame Science-Fiction
HMDB

CRITIQUES (1)

RG

Roberto Giacomelli

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Gli extraterrestri sono sbarcati sulla Terra. Le radio, i giornali e le televisioni ne parlano, qualcuno cerca di trarre vantaggio dalla situazione inventandosi gruppi di sostegno di carattere “mistico”, qualcun altro ha paura, ma per lo più regna l’indifferenza. In questo contesto si muove Luca, timido cameriere di una sala Bingo e incapace di intessere una relazione con l’altro sesso. Luca è attratto dalla sua vicina di casa Anna, ma la sua misoginia precede i suoi sentimenti. Nel frattempo il padre di Luca ha un incontro ravvicinato che gli cambia la vita. Presentato in concorso alla 68° edizione della Mostra del Cinema di Venezia, “L’ultimo terrestre” segna il debutto dietro la macchina di Gian Alfonso Pacinotti, in arte Gipi, vignettista di Repubblica e stimato fumettista (suo “La mia vita disegnata male”). Per questo esordio Pacinotti sceglie proprio di adattare un fumetto, anzi una graphic novel, per essere precisi, ma niente di suo, bensì “Nessuno mi farà del male” di Giacomo Monti. Il regista si è detto colpito dalla capacità di adattare la situazione italiana contemporanea alla linea del genere fantascientifico che la storia di Monti presentava, così ha tentato di trasporre per immagini in movimento quelle suggestioni. Possiamo dire che Gipi c’è riuscito, perché “L’ultimo terrestre” presenta molti dei limiti dell’opera prima, ma risulta comunque un film fresco, divertente e a tratti intelligente. Innanzitutto chiariamo una cosa. “L’ultimo terrestre” è un film di fantascienza ma affronta il genere tangenzialmente, sfiorandolo per concedersi più propriamente alla commedia amara/grottesca. Gli alieni a l’invasione extraterrestre ci sono, ma fanno da sfondo alla vicenda, appaiono come il motore di una storia che sarebbe potuta partire comunque. A Gipi interessa descrivere l’essere umano e non l’extraterrestre, dal momento che l’uomo è alieno per se stesso più di quanto non possano essere degli esserini grigi con grandi occhi neri. Non a caso degli extraterrestri sembra interessare ben poco ai nostri protagonisti che si limitano a ripetere più volte “ma tu hai paura di questi UFO?”, non curandosi effettivamente dell’evento epocale che si sta verificando. Gli alieni sono loro, ovvero noi, donne anziane che si prostituiscono in un’esposizione di mobili che hanno in comodato d’uso, yes men dell’ultima ora che si improvvisano guru dello spazio, vecchi e volgari camerieri infoiati, padri burberi e alcolizzati che mentono a figli misogini e imbruttiti dalla vita. In una fauna di grotteschi individui che sembrano usciti piuttosto da Lanciostory, gli unici veri umani sono i disadattati come la trans Roberta e, a poco a poco, il protagonista Luca. Il signor nessuno che risponde al nome di Luca Bertacci è l’alienato per eccellenza. Completamente fuori da un mondo che non capisce e che non lo accetta, segnato da traumi infantili e complessi di varia natura, Luca parte come apatico stramboide per avviarsi sulla via della ricerca dell’amore e della propria identità. Qualche cosa riuscirà ad ottenerla, qualche altra cosa no o forse, ma l’importante è che il mondo attorno a lui sta cambiando anche se lui non se ne accorge. Gli extraterrestri sono il deus ex machina capace di ridefinire il suo status di alienato e risistemare le sorti dell’umanità. In questo tran tran di volti ed eventi c’è però la voglia e la possibilità di parlare di un’Italia distratta come i personaggi che affollano il film e altrettanto dissociata, ricca di pregiudizi e cattiveria, in cui si cerca sempre di approfittare del prossimo, si dicono menzogne per non sfigurare agli occhi di terzi (magari segnandoli a vita) e sul discorso “extraterrestri” ci si preoccupa più del campionato di calcio, dove si rischia di avere il pieno di giocatori extraterrestri dopo il “dominio” di quelli extracomunitari. Pacinotti non mostra una particolare personalità registica anche se la lunga scena in piano sequenza del pestaggio sulla strada possiede un gusto e una prestanza non indifferenti. Forse il film cade a volte nello sviluppo della sceneggiatura che si affida troppo alle sicurezze consone al cinema italiano contemporaneo e così si preferisce buttarla in commedia, notando anche un buonismo di fondo in cui i cattivi vengono puniti, i buoni premiati e i veri “alieni” risultano essere coloro che la prassi bolla come umani. Piccolezze, sia chiaro, ma si nota che anche lì dove si tenta la strada del “genere” meno frequentato (in questo caso la fantascienza), si cerca riparo in linguaggi e stereotipi appartenenti alla cultura indotta da altri generi più rassicuranti. Ottimo il lavoro degli interpreti che trovano il meglio nella coppia padre/figlio interpretati da Roberto Herlitzka (“Buongiorno notte”) e dal quasi esordiente Gabriele Spinelli. Buono anche il cast di contorno con Anna Bellato (“Che bella giornata”), che interpreta la vicina di casa Anna, e Luca Marinelli (“La solitudine dei numeri primi”) che è la trans Roberta. Notevole la colonna sonora di Valerio Vigliar e simpatico il look “finto” degli alieni, che sta a metà tra il vintage e il kitsch. “L’ultimo terrestre” è un’opera singolare, un affresco surreale e divertente dell’Italia e degli italiani, un film di fantascienza che è prima di tutto una commedia dal retrogusto amaro. Imperfetto ma sfizioso. Curiosità. A inizio agosto ha cominciato a circolare per il web uno stralcio del TG3 in cui la giornalista conduttrice annuncia l’arrivo degli alieni in Italia. Si trattava di viral marketing per la promozione di “L’ultimo terrestre”. Potete vedere il video qui sotto.

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