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Marco Castellini
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Una terribile epidemia ha trasformato tutti gli uomini in vampiri. L’unico superstite è il dottor Morgan, immunizzato dal morso di un pipistrello, che ogni notte deve lottare contro di questi terribili esseri per salvarsi la vita, nella speranza di vedere sorgere un’altra triste e desolata alba… Un piccolo gioiello della filmografia horror italiana degli anni sessanta. Tratto dal celeberrimo romanzo di Matheson “I’m legend” la pellicola è l’esempio lampante di come un ottimo attore (Vincent Price) ed una solida regia (Ubaldo Ragona), se sorretti da un buon soggetto, bastino per realizzare un ottimo film dell’orrore, senza bisogno di ingenti mezzi economici. Vedendo il film salta subito agli occhi una forte analogia tra i vampiri oramai padroni della terra del film di Ragona e i morti viventi che si vedranno qualche anno dopo sugli schermi nel capolavoro di Romero: a partire dal make-up, passando per le loro movenze lente e barcollanti, per finire con la sequenza dell’assalto alla casa del povero dottor Morgan (un Vincent Price assolutamente perfetto). Decisamente consigliato. Curiosità: il film fu girato nel quartiere EUR di Roma, trasformato per l’occasione in un apocalittico scenario post-apocalittico, disseminato di cadaveri, macerie e carcasse d’auto.