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Marco Castellini
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Uno staff di scienziati riesce a creare un siero col quale è possibile rendere invisibili gli esseri viventi; rimane un problema da risolvere: quello di trovare un antidoto che permetta il procedimento inverso. Dopo alcuni tentativi il dottore a capo del gruppo di ricerca, Sebastian Caine, riesce a trovare il modo per far tornare visibili le cavie sottoposte all’esperimento. Il passo successivo è quello di sperimentare il siero sugli esseri umani: Caine vuole essere il primo a provare la sensazione di divenire invisibile. L’esperimento riesce ma quando si è pronti per il procedimento inverso qualcosa va storto e l’uomo non riesce a tornare visibile. Più passano i giorni più lo scienziato-cavia comincia a perdere il controllo, fino a trasformarsi in un pazzo omicida. A farne le spese sarà lo stesso staff di scienziati, che dovranno vedersela con un folle assassino invisibile. Verhoeven, già autore dei fortunati “Starship Troupers” e “Robocop”, torna alla fantascienza contaminata, in questo caso, da elementi classici dei thriller-horror; il risultato è un film scorrevole e godibile che ha i suoi punti di forza nei mirabolanti effetti speciali e nell’ottima coppia di attori protagonisti formata da Kevin Bacon ed Elisabeth Shue. La pellicola ha anche alcuni evidenti limiti, soprattutto nella sceneggiatura: spiace soprattutto che il tema dello sguardo di un soggetto celato allo sguardo altrui si risolva in così poco: una sequenza voyeuristica culminante in palpeggiamenti; un rimpiattino giocato dallo scienziato e dal suo staff, consistente in una serie alternata di soggettive vere (immagini guardate da un soggetto) e false (immagini che non appartengono allo sguardo di un personaggio). E poi nella parte finale del film viene da domandarsi se si è di fronte ad un uomo invisibile o ad un cyborg-terminator, il “povero” Bacon viene bruciato vivo, preso a sprangate in testa, fulminato con scosse elettriche violentissime ma si rialza sempre, eppure il siero dovrebbe “solo” rendere invisibili e non dare l’invulnerabilità! Adatto agli amanti degli effetti speciali, senza troppe pretese di profondità…