Macabro backdrop
Macabro poster

MACABRO

1980 IT
aprile 17, 1980

June, giovane signora di New Orleans sposata con Leslie e madre di due bambini, ha un amante che incontra segretamente nella casa di Robert, un giovane cieco. Un giorno la figlia, che ha intuito l'infedeltà della madre, per vendicarsi affoga nella vasca il fratellino. Nel correre a casa Jane ha un incidente di macchina, nel quale il suo amante muore decapitato. Un anno dopo Jane che vive nello stesso appartamento in cui si incontrava con l'amante deve subire le attenzioni di Robert, segretamente innamorato di lei e incuriosito dagli strani gemiti che escono dalla sua stanza.

Registi

Lamberto Bava

Cast

Bernice Stegers, Stanko Molnar, Veronica Zinny, Roberto Posse, Ferdinando Orlandi, Fernando Pannullo, Elisa Kadigia Bove
Horror
HMDB

RECENSIONI (1)

MC

Marco Castellini

Una donna diviene pazza a seguito della morte del proprio amante. Dopo aver trascorso alcuni anni in una clinica psichiatrica viene dimessa ma non è ancora del tutto guarita. Torna a vivere nell’appartamento in cui si svolgevano gli incontri “proibiti” con l’amante convinta, nella sua pazzia, che questi sia ancora vivo. Il suo vicino di casa, un giovane cieco, comincia a insospettirsi per gli strani rumori che provengono dall’appartamento della donna ed un giorno, approfittando della sua assenza, vi entra furtivamente. Porterà alla luce un orribile segreto… Uno degli horror di maggior successo (soprattutto all’estero) di Lamberto Bava. Una sorta di versione “al femminile” del “Buio Omega” di D’Amato, però molto meno splatter di quest’ultimo. Ritenuto, specie negli Stati Uniti, un piccolo cult del genere il film di Bava ha sicuramente il pregio di avere una storia piuttosto originale ed un finale a sorpresa (dopo tutto la sceneggiatura ed il soggetto sono di un certo Pupi Avati), quello che non convince è l’estrema lentezza di tutta la parte centrale (per quasi un’ora di film non succede praticamente nulla!). Insieme a “Demoni” rimane comunque uno dei pochi lavori del regista degni di essere visti e dimostra che Lamberto è riuscito a carpire, se pur in piccolissima dose, qualcosa del talento del padre Mario. La frase di lancio del film diceva “Il film che ha terrorizzato Dario Argento”, forse un po’ eccessiva e certamente “gratuita” ma di sicuro impatto. Non è un capolavoro ma si attesta nella media.