Manhunter backdrop
Manhunter poster

MANHUNTER

1986 US
August 14, 1986

FBI Agent Will Graham, who retired after catching Hannibal Lecter, returns to duty to engage in a risky cat-and-mouse game with Lecter to capture a new killer.

Directors

Michael Mann

Cast

William Petersen, Tom Noonan, Dennis Farina, Brian Cox, Kim Greist, Joan Allen, Stephen Lang, David Seaman, Benjamin Hendrickson, Chris Elliott
Horror Thriller Crime
HMDB

REVIEWS (1)

VR

Vanessa Reggiani

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Durante le notti di plenilunio vengono commessi strani omicidi. Un serial killer, a cui presto la stampa attribuisce il nome di Dente di Fata (Tom Noonan), si diverte a trucidare famigliole felici. Per questo difficile caso verrà richiesto anche l’agente Will Graham (William Petersen), che si era dimesso dopo uno spiacevole scontro con il cannibale dottor Leckter (Brian Cox). Tuttavia è proprio da quest’ultimo, rinchiuso in un ospedale psichiatrico, che l’agente cercherà aiuto per risolvere il caso. Il regista, tra l’altro anche sceneggiatore insieme a Walon Green, realizza un film poco crudo, in quanto non si vede mai la violenza esplicita sulle vittime, ma dalle atmosfere indiscutibilmente cupe e surreali. Intrigante, per esempio, l’insolita storia d’amore tra il killer e la ragazza cieca interpretata da Joan Allen. Una delle scene tra gli innamorati per esempio ci mostrerà lei che beve un drink e lui che le sta accanto e guarda morbosamente i filmini delle sue prossime vittime. In generale, in questa pellicola, i personaggi sono fortemente caratterizzati a cominciare da Dente di Fata, cupo e misterioso, Will smanioso di prendere il killer ma impaurito allo stesso tempo visti i precedenti e il dottor Leckter, criminale dall’intelligenza inimmaginabile che si fonde con la pazzia cannibale. Tutta la pellicola incrocia bene e male facendoli passare anche tra il bene folle e il male folle. Il bene in assoluto erano le famigliole felici che abitavano in belle casette bianche e tutte in ordine, il male in assoluto è Dente di Fata cupo in viso e con una casa altrettanto cupa. I due personaggi che stanno nel mezzo invece sono l’agente Will Graham che è rivolto dalla parte del bene ma che non è senza colpe in quanto in passato ha ucciso un uomo e il dottor Leckter, rivolto dalla parte del male ma che aiuta, se così si può dire, in parte alla risoluzione del caso. Manhunter, realizzato prima dello stranoto “Il silenzio degli innocenti”, ci regala la prima apparizione del dottor Leckter. Un vero peccato che questa figura abbia avuto un così piccolo ruolo in tutta la vicenda. Questo piccolo ruolo però rimarrà impresso nella mente, infatti nel seguente film che lo vedrà in scena, il suo personaggio verrà nettamente elevato di importanza e di stile dando a “Il silenzio degli innocenti” un tocco di bellezza e follia in più rispetto a Manhunter. Inoltre il ruolo interpretato da Cox, verrà ripreso da Hopkins che lo riveste elegantemente e in modo sicuramente più appropriato, tanto che Hopkins diventerà il volto per antonomasia del dottore. D’obbligo è il confronto con “Red dragon”, prequel di “Il silenzio degli innocenti” e “Hannibal”, e inoltre remake di Manhunter. I due si assomigliano molto per quanto riguarda la trama, ad eccezione di qualche sequenza in alcune scene e del finale, che personalmente ho trovato più bello in Manhunter. Infatti le ultime sequenze, anche se un po’ scontate, sono più ad effetto grazie all’atmosfera che creano, rispetto a quelle di “Red dragon” incentrate soprattutto sull’azione. Bisogna tuttavia sottolineare che la pellicola del 1986 è nettamente più lenta di “Red dragon”, quindi per qualcuno potrebbe perdere un po’ di valore viste le abitudini americane cinematografiche degli ultimi anni. Tratto da “I delitti della luna rossa” di Thomas Harris ed accompagnato favolosamente dalle musiche di The Reds, questo thriller ha dato l’avvio ad una saga fantastica e solo per questo è degno di nota. Consigliato.

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