Freddy's Dead: The Final Nightmare backdrop
Freddy's Dead: The Final Nightmare poster

FREDDY'S DEAD: THE FINAL NIGHTMARE

1991 US
September 5, 1991

Just when you thought it was safe to sleep, Freddy Krueger returns in this sixth installment of the Nightmare on Elm Street films, as psychologist Maggie Burroughs, tormented by recurring nightmares, meets a patient with the same horrific dreams. Their quest for answers leads to a certain house on Elm Street -- where the nightmares become reality.

Directors

Rachel Talalay

Cast

Robert Englund, Lisa Zane, Shon Greenblatt, Lezlie Deane, Yaphet Kotto, Breckin Meyer, Ricky Dean Logan, Cassandra Rachel Friel, Lindsey Fields, Tobe Sexton
Horror Thriller
HMDB

REVIEWS (1)

MF

Massimo Filograna

La trama tralascia gli eventi accaduti nella pellicola precedente rendendolo sin dall’inizio poco credibile. Freddy non ha mai incontrato Alice e non è mai stato assorbito nel grembo di suor Amanda. Al contrario ha sterminato tutti gli adolescenti di Springwood riducendola ad un paese di anziani depressi e senza futuro. Seguendo le tracce dell’ ultimo sopravvissuto in terapia presso la giovane Maggie, psicologa di una vicina città, lo psicopatico vaglia l’eccitante possibilità di trasferirsi e ricominciare il massacro. Ma la dottoressa all’improvviso si ricorda di essere la figlia di Krueger e si scopre che in passato Freddy aveva una famiglia e che aveva strangolato la moglie davanti agli occhi della figlioletta. Maggie decide quindi di eliminarlo per sempre sfruttando la stessa tecnica usata da Nancy nel primo film: strappare Krueger dal sogno e ucciderlo nella realtà. E’ il peggior film della serie. Freddy da carnefice diviene vittima. Non solo perché esplode nel confuso e affrettatissimo finale in modo definitivo, ma soprattutto perché la caratterizzazione del suo personaggio, ormai stereotipicamente commerciale, ha perso tutto il cinismo ed il fascino che possedeva originariamente. Fra l’altro si scopre che il potere di Freddy non è dovuto alla natura traumatica della sua morte e alla relativa sete di vendetta ma a vermi demoniaci che ne avevano penetrato il corpo un attimo prima di morire bruciato… Un insulto all’intelligenza dello spettatore, ma d’altronde siamo negli anni 90 ed ormai Robert Englund alias Freddy Krueger non più uno psicopatico misterioso e assetato di sangue ma un vero divo (e come tale nelle sue battute si rivolge direttamente allo spettatore teenager americano, dai gusti decisamente immaturi rispetto a quelli del 1984, che sicuramente non avrebbero mai immaginato che un giorno quel terrificante uomo nero avrebbe ucciso a suon di battute seguendo la trama di un banale teenmovie). Ma l’elemento più subdolo dell’ultimo capitolo è la trovata prettamente commerciale che prometteva allo spettatore un effetto tridimensionale strepitoso durante la visione del film. La tecnica 3D usata invece fu la più economica e sorpassata che potessero usare (a testimonianza della mancanza di rispetto verso la cultura dello spettatore), e le scene tridimensionali si limitavano solo all’ultimo quarto d’ora. A noi cultori del genere Horror d.o.c. non rimane che assistere impotenti e nostalgici ai titoli di coda che scorrono freddi su una fotografia di Freddy dove, incastonate sulla sua maglietta compaiono le lettere R.I.P (Rest in Peace….Riposa in pace), mentre la splendida colonna sonora del primo indimenticabile Nightmare viene sostituita da un insulso brano metallaro decisamente fuori luogo… Ai posteri l’ardua sentenza.

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