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LA LONGUE NUIT DE L'EXORCISME

Non si sevizia un paperino

1972 IT
septembre 29, 1972

Un journaliste enquête sur des meurtres d'enfants dans un petit village en Italie.

Réalisateurs

Lucio Fulci

Distribution

Florinda Bolkan, Barbara Bouchet, Tomas Milian, Irene Papas, Marc Porel, Georges Wilson, Antonello Campodifiori, Ugo D'Alessio, Virgilio Gazzolo, Vito Passeri
Horreur
HMDB

CRITIQUES (1)

MC

Marco Castellini

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Un giornalista milanese in vacanza in Sicilia resta coinvolto con una bella ragazza, originaria del luogo, in una serie di efferati delitti che hanno come sfortunati protagonisti dei bambini. La gente del paese inferocita vuole trovare un colpevole a tutti i costi… Probabilmente il miglior giallo del “poeta del macabro” Lucio Fulci. Un film per anni ingiustamente svalutato e poco considerato, all’uscita addirittura duramente contestato dai soliti cattolici fanatici, per le tendenze velatamente pedofile e omosessuali del colpevole. Il vespaio di polemiche suscitato portò ad inevitabili tagli censori, soprattutto in tre sequenze: quella in cui Barbara Bouchet, completamente nuda, cerca di provocare un bambino; la scena del massacro della Bolkan ad opera di alcuni paesani inferociti (tra cui compare lo stesso Fulci) ed, infine, proprio nelle sequenze finali in cui si assiste alla cruenta morte dell'assassino. Per la “morbosa” - così fu definita - scena della Bouchet nuda di fronte al bambino Fulci si servì di una controfigura: un nano che prese parte a tutte le sequenze in cui l’attrice compariva senza veli. La controfigura veniva ripresa solo di spalle quindi si staccava sul primo piano del volto del bimbo. Per questa sequenza Fulci fu addirittura incriminato e dovette spiegare dinnanzi al giudice di aver usato questi “espedienti” per evitare che il fanciullo prendesse parte alle scene di nudo. “Non si Sevizia un Paperino” descrive una realtà tipica dell’Italia del Sud, cioè una comunità in cui vigono ancora tradizioni arcaiche come la superstizione e la iettatura e nella quale si respira un’aria mista di sacro e profano. Quello che più affascina è l’inusuale messinscena di immagini di un romanticismo nero e disperato. A tal proposito basti ricordare la sequenza dell’uccisione della Bolkan, massacrata mentre in sottosfondo passa “Quei giorni insieme a te” cantata da Ornella Vanoni. Nel cast da segnalare, oltre alla presenza delle già citate Florinda Bolkan e Barbara Bouchet, quella di un giovanissimo ed irriconoscibile Thomas Milian. Assolutamente da riscoprire, il film è nuovamente uscito per la vendita edito dalla LF in una splendida versione integrale e rimasterizzata assolutamente da avere!