One Hour Photo backdrop
One Hour Photo poster

ONE HOUR PHOTO

2002 US
August 21, 2002

Sy "the photo guy" Parrish has lovingly developed photos for the Yorkin family since their son was a baby. But as the Yorkins' lives become fuller, Sy's only seems lonelier, until he eventually believes he's part of their family. When "Uncle" Sy's picture-perfect fantasy collides with an ugly dose of reality, what happens next "has the spine-tingling elements of the best psychological thrillers!"

Directors

Mark Romanek

Cast

Robin Williams, Connie Nielsen, Michael Vartan, Gary Cole, Erin Daniels, Clark Gregg, Nick Searcy, Dylan Smith, Eriq La Salle, Paul Kim Jr.
Drama Thriller
HMDB

REVIEWS (1)

MC

Marco Castellini

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Sy Parrish (Robin Williams) è un sorridente ometto di mezza età che fa del suo lavoro, lo sviluppo e la stampa delle fotografie, il suo unico motivo di esistenza. Ruba le immagini che sviluppa, fa propri gli attimi felici immortalati dall'obbiettivo di una macchina fotografica. La misera esistenza di Sy è tutta basata sulla famiglia Yorkin, di cui segue le vicende sin dalla nascita del loro figlio Jake: ha sviluppato tutte le foto che hanno scandito la vita di quella che sembra, all’apparenza, una famigliola bella e felice. Spesso si immagina davanti a quell'obiettivo, a festeggiare assieme agli Yorkin, padre madre e figlio, e sogna di essere un caro zio, amato e accolto nell’ambiente familiare. Ma quando viene licenziato e, quasi contemporaneamente, scopre che dietro l’apparente armonia di quella che credeva la famiglia “perfetta” si nascondono in realtà problemi, litigi e incomprensioni, Sy comincia a perdere il controllo… L'esordiente regista Mark Romanek (che ha curato anche la sceneggiatura del film) dirige con sorprendente bravura un thriller fotografico ed iperrealista. Invece di cercare la solita sterile esuberanza di immagini ed effetti speciali, Romanek opta per un film dallo stile secco e asciutto, un’opera pessimista basata tutta su dettagli e particolari; un film quasi “freddo”, ambientato in uno spazio bianco e asettico, costruito maniacalmente come le foto sviluppate dentro il laboratorio di stampa del folle protagonista Sy. Il film decolla subito imperniato essenzialmente sull’ossessiva attività del signor Parrish: il regista decide di lasciar tutta la ribalta ad un Robin Williams eccezionale, che impressiona davvero con la lucida pazzia del suo sguardo e con quel sorriso inquietante che lasciano presagire la follia che da lì a poco verrà a scatenarsi. Abituati a vederlo interpretare sempre ruoli positivi e confortanti, sorprende il modo sicuro e assolutamente convincente con cui Williams riesce ad affrontare un personaggio totalmente diverso dai precedenti, dimostrando grande bravura e versatilità e rimanendo sicuro ed efficace anche nella parte finale, quando invece il film mostra tutti i suoi limiti. È infatti proprio nella seconda parte che la pellicola si smarrisce quando, invece, doveva portare alla conclusione quella lunga, quanto coinvolgente, premessa messa in scena nella parte iniziale. Romanek alle prese con la necessità di escogitare un finale convincente e soprattutto coerente con la storia che lo precede, si perde in soluzioni del tutto approssimative (come l’assolutamente gratuita morale finale antipedofilia) che finiscono per invalidare quanto di buono si era visto in precedenza. Un film che convince a metà quindi, ma che è assolutamente consigliato se non altro per non perdersi l’ottima interpretazione di un Robin Williams mai così convincente dai tempi dell’Oscar.

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