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Roberto Giacomelli
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In un paesino nel Nord degli Stati Uniti, le autorità locali rivengono i cadaveri orrendamente dissanguati di alcuni cervi e, in seguito, anche di un ragazzo e due pescatori. Una professoressa del college mette insieme un’equipe di ricerca composta dai suoi studenti per scoprire quale animale sia stato capace di compiere tali delitti, fino ad arrivare alla conclusione che i responsabili sono dei famelici pipistrelli vampiro resi più aggressivi da una sostanza tossica presente nell’acqua.
All’interno del vasto e ormai classico genere del beast movie/eco vegeance c’è un esiguo sottofilone che sceglie come antagonisti della vicenda vari tipi di chirotteri (specialmente vampiri), nella gran parte dei casi sufficientemente alterati geneticamente dalla folle sperimentazione scientifica sfuggita al controllo della razionalità umana.
Antesignano del sottofilone “pipistrelli assassini” può essere considerato “Ali della notte”, un b-movie del 1979 diretto da Arthur Hiller, per poi riaffacciarsi sugli schermi cinematografici nel 1999 con “Bats” di Louis Morneau. Un sottofilone decisamente esiguo, dunque, anche se il pipistrello è da sempre stato associato al “male”, tanto che, a parte le numerose tradizioni popolari che vogliono il pipistrello come un “animale del diavolo”,
questa simpatica bestiola è spesso presente nel cinema horror, presentandosi come una delle creature in cui si può tramutare Dracula, fino a rappresentare la causa che innesca la follia idrofoba del cane “Cujo”.
“Pipistrelli vampiro” è il poco allettante titolo di questa pellicola diretta da Eric Bross e distribuita per il solo mercato dell’home video; un film che pone i pipistrelli del titolo come protagonisti assoluti della vicenda. In questo caso si è cercata una maggiore attinenza alla realtà, cercando di non esagerare nella rappresentazione fisica degli animali e sul loro comportamento, quindi prendendo a modello più “Ali della notte” che “Bats”, anche se la causa scatenante della loro aggressività potrà apparire comunque allo spettatore tanto fantasiosa quanto banale.
Il film, pur essendo un prodotto da home video, possiede una dignità caratteristica del classico b-movie, anche se, purtroppo, si eccede nella superficialità della descrizione caratteriale dei personaggi e vengono, ahinoi, inseriti degli odiosi teen agers caratteristici del moderno horror americano. Protagonista della vicenda è una giovanile e sempre attraente Lucy Lawless (la Xena dell’omonimo cult tv), qui nei panni di una
intelligente professoressa di biologia con marito e figli in allegato, alle prese con i problemi dettati dal trasloco; gli altri attori, invece, sono tutti di un’anonimità preoccupante.
Decisamente anonima anche la regia di Bross, che si adatta allo standard televisivo anche se supporta una buona fotografia e degli effetti speciali di tutto rispetto (realistici i pipistrelli sia quando sono in digitale sia quando sono realizzati con dei modellini meccanici). Gore al di sotto dello standard.
In conclusione, “Pipistrelli vampiro” è un innocuo e trascurabile b-movie che difficilmente si lascerà ricordare, anche se potrebbe risultare decisamente adatto per una visione disimpegnata in una calda serata estiva, supportata da pop-corn, birra ghiacciata e condizionatore al massimo.
Merita una mezza zucca in più.
Curiosità. Il film in questione può essere considerato un sequel di "Invasion - Il Giorno della Locuste", in cui già apparivano i personaggi della biologa Maddy Rierdon e di suo marito Dan Dryer, sempre interpretati rispettivamente da Lucy Lawless e Dylan Neal.