Radice Quadrata di Tre backdrop
Radice Quadrata di Tre poster

RADICE QUADRATA DI TRE

2001 IT
August 31, 2001

Three classmates in a high school risk failing and their last class test - which went terribly wrong - would be the straw that breaks the camel's back. However, the papers have not yet been corrected and the three decide to break into the school at night to steal their homework and replace them with corrected ones. But entering the school building holds many surprises for them and some terrifying encounters that the three would never have expected.

Directors

Lorenzo Bianchini

Cast

Alex Nazzi, Massimiliano Pividore, Tomas Marcuzzi, Andrea Agostinis, Laura Bau, Beatrice D'Ambrosio, Alberto Della Piana, Luigia Di Betta, Alessandro Fabro, Gianfranco Genovino
Horror
HMDB

REVIEWS (1)

GG

Giuliano Giacomelli

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Tre amici, compagni di classe in un istituto superiore, sono a rischio di bocciatura a causa di un ennesimo compito in classe di matematica andato male. Sotto consiglio di uno di loro, i tre amici, per cercare di aggiudicarsi la promozione, decidono di intrufolarsi durante la notte nella loro scuola e sostituire i loro compiti in classe sbagliati con altri compiti aventi esito positivo. La notte giunge e i tre ragazzi, come da stabilito, entrano furtivamente nell’edificio scolastico, ma scopriranno al più presto che, durante la notte, nell’edificio scolastico non tutto è come si potrebbe immaginare; nei sotterranei dell’istituto infatti, si apre un'altra dimensione, una dimensione infernale in cui si svolgono macabri riti satanici e popolata da demoniache presenze. Come tutti possiamo constatare, il genere horror (ossia il nostro genere preferito) può essere considerato un genere quasi estinto nel nostro paese; sono anni ormai che non ci viene offerta la possibilità di assistere ad un ottimo horror made in Italy sul grande schermo. Ormai, dobbiamo accontentarci giusto delle apparizioni del maestro dell’horror all’italiana, Dario Argento, regista che si è fatto apprezzare dai fan del genere (e non) per aver realizzato film divenuti sin da subito dei veri cult, ma che ormai, anche lui, sembra aver finito la sua vena creativa regalandoci solo scialbe pellicole ai limiti del guardabile. Dobbiamo dire addio al nostro benamato genere? Dobbiamo considerarlo un genere morto definitivamente in Italia? La risposta è: No! Infatti, esiste un mondo nascosto, un mondo “sotterraneo”, un mondo popolato da registi indipendenti che realizzano film auto-prodotti, film che usufruiscono di un budget estremamente risicato ma che, malgrado ciò, molte volte raggiungono ugualmente ottimi livelli. Ovviamente, non è una cosa positiva sapere che il “nostro” genere è ormai quasi esclusivamente nelle mani di registi indipendenti che non sempre, riescono a farsi conoscere e a far conoscere le proprie opere al pubblico; ma l’importante comunque è che il “nostro” genere in un modo o nell’altro continui a vivere. È questo il caso di “Lidris cuadrade di tre” (in italiano “Radice quadrata di tre”), opera prima di un regista indipendente friulano, Lorenzo Bianchini, che pur avendo a disposizione mezzi quasi inesistenti ha deciso ugualmente di rispolverare il genere horror realizzando un film più che dignitoso e sicuramente superiore a tutta la media dei film ad alto budget realizzati in Italia negli ultimi anni. Innanzi tutto, bella l’idea che sta alla base del soggetto, ossia rendere la casa del maligno una scuola, un semplice istituto superiore, che se da un punto di vista adulto può risultare un edificio innocuo, anzi costruttivo, dal punto di vista di uno studente ha sempre suscitato un senso di ansia e di terrore (per diverse ragioni). Attorno ad una location accattivante viene costruita una storia intelligente, elaborata ed inquietante sorretta da una sceneggiatura più che valida e da una regia convincente. Come film dell’orrore funziona davvero molto bene, infatti riesce in molte situazioni a trasmettere allo spettatore un senso di ansia e in alcuni punti anche a spaventarlo (da ricordare l’apparizione del ragazzo che cammina con le mani cucite al posto dei piedi e la suggestiva scena del sacrificio). Anche gli attori (tutti amici del regista Bianchini), se la cavano molto bene e riescono a calarsi perfettamente nei personaggi che rappresentano. Unico lato oscuro del film, ma sarebbe stato quasi impossibile pretendere di più sotto questo punto di vista, è la fotografia: a causa dell’uso del digitale, ci viene offerta una “fantastica” immagine patinata, quasi più adatta ad una soap opera più che ad un film; ma comunque da ammirare la scelta del regista che, per rimediare un po’ alla situazione, ha deciso di offrire scarse illuminazioni o tendenti al rossiccio. Inoltre, c’è da segnalare che essendo il primo vero film realizzato in Friuli (prima di “Radice quadrata di tre” c’era solo un medio metraggio sempre di Bianchini “I Dincj de Lune”) si è deciso di realizzarlo utilizzando quasi esclusivamente il dialetto friulano (da qui il titolo “Lidris cuadrade di tre”), ma logicamente con l’aggiunta di sottotitoli in italiano. Questa in seguito diventerà una caratteristica propria del regista che utilizzerà il dialetto friulano anche per altri suoi lavori successivi come nell’ottimo film “Custodes Bestiae”. In conclusione, questo “Lidris cuadrade di tre” è un film davvero ben fatto ed ammirevole soprattutto se si tengono in considerazione i mezzi (quasi inesistenti) che si avevano a disposizione. Sarebbe inutile sottoporre un ulteriore critica alle ottuse e poco coraggiose distribuzioni italiane che si limitano a distribuire sempre film che trattano gli stessi argomenti (logicamente lontani al genere horror) e lasciano nell’ombra grandi registi e grandi film come Lorenzo Bianchini e il suo “Lidris cuadrade di tre” che risulta essere quasi impossibile da reperire dato che non è mai uscito nelle videoteche ma esiste solo in una rara edizione in dvd stampata dalla “CEC” (Centro Espressioni Cinematografiche). Un film che merita senz’altro una visione soprattutto se siete studenti e volete convincere i vostri genitori a non mandarvi a scuola domani.