Rats backdrop
Rats poster

RATS

2003 US
gennaio 15, 2003

Brookdale, un vecchio e decadente edificio che in passato è stato una prigione, oggi ospita la clinica psichiatrica dove è ricoverata Jennifer Lawrence. La ragazza si trova coinvolta in una serie di fatti misteriosi: vaghe presenza notturne, la scomparsa improvvisa di pazienti...

Cast

Sara Downing, Amy Parks, Bailey Chase, Michael Zelniker, Sean Cullen, Michael Hagerty, Tarri Markel, Ron Perlman, Eileen Grubba, Dessy Tenekedjieva

RECENSIONI (1)

PF

Pietro Ferraro

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In un ex-prigione,ora centro di recupero per dipendenze varie,avvengono strane sparizioni tra i pazienti e il personale medico. Gli episodi sembrano avvenire in concomitanza con una infestazione di strani e aggressivi ratti che popolano il vecchio sotterraneo. Solo il custode sembra saperne qualcosa... I film in cui gli animali impazziscono attaccando chiunque gli capiti a tiro rappresentano un vero e proprio genere a se, che siano le api del classico "Swarm", gli scarafaggi geneticamente modificati di "Mimic" o i cani di "Breed" l'utilizzo di questi “attori” molto particolari e a volte decisamente più espressivi delle loro controparti umane è ampiamente testimoniato dalla miriade di film che affollano le videoteche. Più che altro film considerati di serie B perché, secondo la maggior parte dei critici, utilizzano meccanismi emotivi fin troppo semplici, solleticando fobie e paranoie latenti e non, cercando un ritorno emotivo di indubbia facilità e non sprecando troppo nel delineare personaggi e situazioni. La diatriba rimarrà aperta in eterno, i patiti dell'horror non rinunceranno a nutrire le proprie fobie e i critici non accetteranno mai l'uso del cinema come "parafulmine" emotivo, ma questa è storia vecchia; arriviamo al dunque e parliamo dell' ennesimo film sui topi. No, non stiamo parlando del simpatico ratto/cuoco del film Disney e nemmeno del topolino sotto sfratto del film di Verbinski, ma della loro controparte malvagia, i ratti che si muovono in branco, numerosi, famelici e per l'ennesima volta geneticamente modificati. Chiariamo subito che questa è l'ennesima pellicola che porta questo titolo; stavolta alla regia troviamo Tibor Takacs, specialista in thriller e autore dei due divertenti capitoli di "Non aprite quel cancello". Questo “Rats” ha nell'ambientazione il suo maggior punto di forza, Brookdale, un’ex-prigione ora centro di recupero sovvenzionato dallo stato che ha gravi problemi con i ratti; il suo custode, nonché paziente, è una sorta di novello "Willard", il giovane sembra in possesso di poteri telepatici che gli permettono di comunicare con un gigantesco ratto fuggito dal laboratorio che anni prima occupava il sotterraneo della prigione, dove alcuni ratti venivano sottoposti ad esperimenti e nutriti con sangue umano per studiarne l'aggressività e le varie mutazioni. Il nostro custode ha la pessima idea di dare ospitalità al gigantesco ratto che dà alla luce un’orda di topi dagli occhi rossi e dall'appetito insaziabile che cominciano a far sparire sia i pazienti che il personale medico, gettando nel panico il direttore dell'istituto (interpretato da Ron "Hellboy" Perlman, che svolge un lavoro recitativo diligente e mai sopra le righe). L'arrivo di una paziente molto speciale innescherà una serie di eventi che culmineranno con un divertente finale da manuale. Tecnicamente il film lascia un po' a desiderare. I ratti in CG sono realizzati con poca cura e appaiono poco credibili, l'effetto "figurina" è veramente irritante nelle scene di massa, il ratto gigante idem, la sua controparte reale è un pupazzone neanche animatronico dalle movenze poco realistiche. Il comparto recitativo si avvale di un buon cast di professionisti, tutti in parte, senza guizzi, ma credibili e professionali. Essendo “Rats” un thriller-horror la suspance non manca e alcune scene sono ben realizzate, il regista non è nuovo al genere e si vede. Definire “Rats” un buon film sarebbe eccessivo: le pecche vengono bilanciate da una buona regia e dal cast, anche se le vere star sono topi e qui il film perde molto per i problemi tecnici appena accennati, ma se si superano questi tecnicismi “Rats” potrebbe rivelarsi un buon thriller.