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RATS - IL MORSO CHE UCCIDE

Rats

2003 US
gennaio 15, 2003

Brookdale, un vecchio e decadente edificio che in passato è stato una prigione, oggi ospita la clinica psichiatrica dove è ricoverata Jennifer Lawrence. La ragazza si trova coinvolta in una serie di fatti misteriosi: vaghe presenza notturne, la scomparsa improvvisa di pazienti...

Cast

Sara Downing, Amy Parks, Bailey Chase, Michael Zelniker, Sean Cullen, Michael Hagerty, Tarri Markel, Ron Perlman, Eileen Grubba, Dessy Tenekedjieva

RECENSIONI (1)

GG

Giuliano Giacomelli

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Lo sapevate che a New York c’è un rapporto di nove ratti per persona circa? Dunque le condizioni igieniche non sono certo le migliori come, del resto, in qualsiasi altra metropoli che si rispetti. Ma avete mai pensato a cosa può succedere se questi ratti, oltre ad essere terribilmente numerosi e invadenti, siano soggetti anche ad alterazioni genetiche che li rende più resistenti, aggressivi e rabbiosi? Lo scoprirà Susan Costello, impiegata in un prestigioso negozio di abbigliamento, che si trova alle prese con un'orda di topi geneticamente modificati che impazzano nelle fognature di New York. Spetterà a lei e all’esperto cacciatore di ratti Jack Carter trovare un rimedio alla scomoda situazione. Come potete immediatamente intuire l’originalità non è certo il punto forte di questo “Rats – il morso che uccide”, filmetto, a tratti un po’ banale, prodotto nel 2002 per il solo commercio televisivo. Infatti vuoi che siano ragni, serpenti, squali o ratti la storia è sempre la stessa: un'idea folle sfociante sempre nelle genetica che va ad incattivire gli animali, due baldi giovani (uno dei quali deve sempre essere, per regola, un esperto proprio su quel tipo di specie animale) prescelti per salvare la situazione, un esplosione finale e un doppio finale aperto ad un eventuale seguito che tanto non ci sarà (ma che ormai è diventato una costante per questo genere di pellicole). Dunque mettiamo da parte il reparto “originalità” poiché sarebbe troppo pretendere qualche cosa di innovativo da questo tipo di film, specie se si tratta poi di prodotti televisivi proprio come in questo caso, e dunque valutiamo “Rats – il morso che uccide” relazionandolo a tutti i suoi colleghi beast movie prodotti per la diffusione via etere. Se consideriamo, allora, questo innocuo filmetto in questa maniera potremmo avere modo di notare come, tutto sommato, il film non sia certo da letamare ma anzi, contrariamente, sia capace di offrire qualche cosa di buono. Ovviamente non parliamo certo di un film che raggiunge la sufficienza a pieni voti poiché è inevitabile non notare i suoi limiti ma tutto sommato riesce, in qualche modo, a farsi apprezzare. Purtroppo l’influsso televisivo si fa sentire abbastanza con una sceneggiatura, a tratti, un po’ statica e una regia, affidata a John Lafia (di frequente autore di opere tv), molto televisiva e dunque notevolmente piatta e anonima. Dunque non c’è originalità, la regia lascia molto a desiderare, la sceneggiatura poteva dare di più…cosa c’è di buono in questo film? La risposta è: i topi! La realizzazione dei topi è ottima e sicuramente un prodotto tv non poteva offrire nulla di meglio; i roditori vengono realizzati un po’ in ogni modo, a seconda delle esigenze della situazione: a volte (il più delle volte) vediamo dei topi veri scorrazzare per la scena, a volte sono dei simpatici pupazzetti ottimamente realizzati (vedi la scena quando viene attaccato il tizio nel condominio) e a volte, nel minor numero dei casi, sono realizzati con una più che sufficiente computer graphic (vedi la sequenza finale in piscina), che solitamente lascia a desiderare in questo genere di pellicole. E dunque se i topi sono resi in maniera soddisfacente sarà inevitabile la presenza di qualche sequenza decisivamente riuscita e capace di far stendere un plauso alla pellicola, come tutta la sequenza finale, davvero molto riuscita e sufficientemente memorabile, che vede milioni di sorci affollare una piscina pubblica. Sufficienti anche le interpretazioni, ovviamente sempre nei limiti televisivi, di Madchen Amick (“I Sonnambuli”) nelle vesti di Susan Costello; Vincent Spano, nei panni dell’esperto di ratti Jack; Kim Poirier (“Decoys” e “L’Alba dei morti viventi”), e un'odiosa Daveigh Chase (la piccola Samara di “The Ring”) nei panni della mocciosa figlia della protagonista. In conclusione “Rats – il morso che uccide” è un beast movie decisivamente debole nelle idee, il che fa si che sia una pellicola poco predisposta ad essere ricordata ma che, nel complesso e relazionato ai suoi simili, risulta un'opera piacevole.