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THE GIFT

2015 AU
July 31, 2015

Simon and Robyn are a young married couple whose life is going as planned until a chance run-in with Simon's high school acquaintance sends their world into a tailspin.

Cast

Joel Edgerton, Rebecca Hall, Jason Bateman, Tim Griffin, Allison Tolman, Busy Philipps, Adam Lazarre-White, Beau Knapp, Wendell Pierce, Mirrah Foulkes
Dramma Thriller Mistero
HMDB

REVIEWS (1)

VD

Vincenzo de Divitiis

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Simon e Robyn sono una giovane coppia felice che decide di trasferirsi in una bella e accogliente casa in periferia per coronare un matrimonio che sta riservando loro gioie e soddisfazioni in qualsiasi campo. Proprio durante le ultime compere al centro commerciale uno strano personaggio si avvicina ai due: è Gordon, un vecchio compagno di Simon dei tempi della scuola che l’uomo aveva addirittura rimosso dalla mente. Un incontro casuale e all’apparenza innocuo si trasforma ben presto nell’inizio di un inferno per i due dal momento che Gordon comincia a diventare una presenza costante ed ingombrante nella loro vita tra regali continui e visite inopportune che spingono Simon ad invitarlo a non cercarli più. L’unico problema è che le motivazioni che spingono l’uomo ad agire da stalker sono più profonde del previsto e coinvolgono eventi passati che sarebbe stato meglio tenere segreti per sempre. I generi horror e thriller hanno da sempre attinto a piene mani dai fatti di cronaca nera a dimostrazione del fatto che, al di là delle paure più ataviche legate a mostri e demoni di fantasia, ciò che spaventa di più l’animo umano è la realtà che lo circonda, insomma tutto ciò che può colpirlo in maniera più diretta e mortifera nel quotidiano. Non può di certo stupire, quindi, come molti registi si siano focalizzati sul timore della violazione dell’intimità e dello spazio domestico, sui diffusissimi episodi di stalking o anche alcuni casi bullismo di cui i giornali sono pieni quasi ogni giorno per realizzare pellicole il cui maggiore punto di forza è il ricorso ad ambientazioni e intrecci vicini allo spettatore rivisitate in chiave tenebrosa e inquietante. Tra questi autori ritroviamo anche l’attore australiano Joel Edgerton che per il suo esordio dietro la macchina da presa, accompagnato dalla benedizione del reuccio dell’horror low budget Jason Blum, sceglie di raccontare una storia di certo non originale, ma che grazie ad una marcata aderenza alla realtà riesce a lasciare un profondo senso di turbamento. Il suo “Regali da uno sconosciuto” è un thriller psicologico teso, vibrante e con un plot sempre pronto a repentini colpi di scena che tengono incollati alla poltrona. Con “Regali da uno sconosciuto” ci ritroviamo difronte al classico caso in cui il trailer può essere ingannevole in quanto le prime immagini lasciavano intendere la classica storia di uno stalker che perseguita una giovane donna sposata dalla quale è attratto sessualmente con conseguente risentimento da parte del marito. Niente di tutto questo. Quello messa in piedi da Edgerton (che del film è anche sceneggiatore) è un intreccio ben più complesso nel quale non tutto è come sembra e ogni personaggio sembra nascondere inquietanti scheletri nell’armadio, aspetto questo che fa capire quanto sia vincente la scelta del regista di concentrarsi soprattutto sull’attenta caratterizzazione dei protagonisti. La figura di Gordon, interpretato dallo stesso Joel Edgerton, appare ambigua e spigolosa e già il primo sguardo che rivolge alla coppia al centro commerciale lascia trasparire come ciò che lo spinge a seguirli non sia l’attrazione sessuale nei confronti della giovane donna o la forte invidia per la loro vita felice, quanto l’astio verso gli atteggiamenti di Simon da persona servile e fintamente brillante. Il personaggio del bravissimo Jason Bateman, infatti, è il manifesto dell’ipocrisia: continue manifestazioni d’amore smielate nei confronti della compagna, un successo lavorativo raggiunto non senza il ricorso a mezzi immorali e un perbenismo di fondo che con lo scorrere degli eventi lo rendono odioso tanto quanto lo stalker. Nel mezzo troviamo Robyn, interpretata da Rebecca Hall, la quale sembra essere il personaggio meno forte dei tre e la sua funzione primaria è quella di fungere da traino per Gordon poiché è lei la destinataria dei regali e delle attenzioni eccessive da parte dell’uomo. Gli unici passaggi a vuoto del film sono ravvisabili in una parte centrale contraddistinta da ritmi più lenti ed eccessive lungaggini che, però, il regista è bravo ad alleviare con alcune scene di leggera tensione in pieno stile BlumHouse, inteso come ricerca del facile spavento e di un accennato balzo sulla sedia da parte dello spettatore. Ma sono solo lievi difetti che non offuscano la regia di Edgerton che si dimostra sicura e addirittura ricercata in alcuni punti; colpiscono, in tal senso, la sua attenzione alla scrittura di dialoghi mai banali e sempre coerenti con lo svolgimento della storia e lo sfruttamento degli spazi in chiave simbolica, basti pensare alle mura della casa totalmente in vetro che sono tutto tranne che il manifesto della privacy. “Regali da uno sconosciuto”, in conclusione, è un thriller psicologico non originalissimo, ma comunque ben riuscito proprio grazie alla sua natura intimista basata tutta sui protagonisti e il loro ruolo giocato in questo meccanismo ad orologeria decisamente appassionante.

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