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Zone of the Dead (Apocalypse of the Dead) poster

ZONE OF THE DEAD (APOCALYPSE OF THE DEAD)

Zona mrtvih

2011 RS
gennaio 20, 2011

Due agenti dell'Interpol, Mortimer Reyes e Mina Milius, hanno ricevuto l'incarico di scortare un pericoloso criminale (Emilio Roso) fuori dalle prigioni di Belgrado. Durante il tragitto giungono a Pancevo, città in cui un virus batteriologico ha trasformato gli abitanti in famelici zombie, alla disperata ricerca di carne umana. I due agenti capiscono subito che l'unica speranza di fronteggiare l'orda di morti viventi è allearsi con il misterioso e ambiguo criminale.

Registi

Milan Todorović, Milan Konjević

Cast

Ken Foree, Kristina Klebe, Emilio Roso, Miodrag 'Miki' Krstović, Vukota Brajović, Bojan Dimitrijević, Ariadna Cabrol, Steve Agnew, Iskra Brajović, Marko Janjić
Horror Azione
HMDB

RECENSIONI (1)

RG

Roberto Giacomelli

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Pancevo, Serbia. Una cisterna contenente una misteriosa tossina di proprietà militare viene accidentalmente perforata con la conseguente fuoriuscita del gas che ha l’effetto di rivitalizzare le cellule umane morte. I morti della città risorgono e cominciano a dare la caccia ai vivi. Nel frattempo l’agente dell’Interpol Mina Millius deve scortare un pericoloso criminale fino a Belgrado, accompagnata dagli agenti esperti Reyes e Dragan, ma per giungere a destinazione devono passare per Panecevo, scontrandosi così con l’epidemia di ritornanti che affligge la città. Va bene che la Serbia non ha assolutamente un passato cinematografico horror a cui attingere e dunque ogni direzione è un punto di partenza e va bene anche la voglia divertita di pescare a man bassa dal cinema horror cult del passato relativamente recente, ma c’è da dire che prodotti come “Zone of the Dead” lasciano un po’ interdetti per quella scia di operazione inutile che si lasciano dietro. Non siamo di fronte a un brutto film, “Zone of the Dead” – conosciuto anche come “Apocalypse of the Dead” – è un operetta abbastanza divertente e realizzata discretamente, malgrado la relativa povertà del budget è visibile a ogni inquadratura. Eppure il film del duo Milan Konjevic e Milan Todorovic non convince perché è estremamente vecchio nelle idee, roba che veniva prodotta regolarmente negli anni ’80 è qui spacciata per novità. Ci troviamo di fronte a un’opera che da una parte vuole citare i film di morti viventi che hanno fatto grande il genere, a cominciare da “Zombi” e “Il ritorno dai morti viventi”, ma anche “Distretto 13”, che film di zombi non è però viene abbondantemente omaggiato; dall’altra però va oltre la mera citazione e costruisce la sua intera ossatura su situazioni riprese a mo di copia/incolla dai prototipi. “Zone of the Dead” è un film concettualmente vecchio, spuntato direttamente dagli anni ’80 (e stavolta non si tratta di un complimento), pensato e realizzato come un’opera d’imitazione oggi decisamente fuori tempo massimo. La sensazione di vecchiume è probabilmente voluta, in ragione del fatto, tra l’altro, che la stessa epidemia che colpisce il paese riecheggia chiaramente al disastro di Chernobyl che nel 1986 si estese sull’Europa dell’Est, però l’intenzionalità non è motivazione sufficiente per rendere digeribile un polpettone che sa di già visto ad ogni fotogramma. Il gas di proprietà militare da cui parte il contagio è palesemente ripreso dalla trioxina di “Il ritorno dei morti viventi”, il galeotto che si trasforma in eroe e aiuta a combattere l’assedio è Napoleone Wilson di “Distretto 13 – Le brigate della morte”, c’è perfino Ken Foree che spara agli zombi dicendo “muori zombi bastardo” e quando gli si propone come rifugio un centro commerciale lui lo sconsiglia vivamente…non so se mi spiego! Ci scappa anche una citazione un po’ gratuita ad Hitchcock e a “Gli Uccelli”, tanto per buttare dentro di tutto. I personaggi che popolano il film di Konjevic e Todorovic riprendono un po’ dai classici eroi improvvisati e un po’ dalla gente d’azione che solitamente riempie film-videogame degli ultimi anni, con volti noti come il già citato Ken Foree e la bella Kristina Klebe (“Halloween – The Beginning”). Poi ci sono quei personaggi più “originali” che a conti fatti risultano i peggiori, come il rambo religioso armato fino ai denti che fa strage di morti viventi e la cui partecipazione al film appare piuttosto oscura tanto scollegata dalla vicenda principale. Il film risulta piuttosto divertente e il ritmo forsennato lo rende un prodotto di sicuro intrattenimento, coadiuvato, tra l’altro, da discreti effetti speciali e make-up zombesco abbastanza convincente. Splatter nella norma per uno zombie-movie che si rispetti, con qualche sbudellamento e banchetto al sangue come da tradizione. Se proprio siete vogliosi di vedere l’ennesimo film di morti viventi che cita la vecchia trilogia di Romero e mette in scena il contagio con poca fantasia, accomodatevi pure, “Zone of the Dead” è quello che cercate, il “primo film di zombi serbo” batte strade ben sicure. Se cercate invece qualche cosa di diverso dal solito è meglio cercare altrove, “Zombie Honeymoon”, “Fido” e “Survival of the Dead” sono decisamente carne più fresca.