Sauna backdrop
Sauna poster

SAUNA

2008 CZ
October 17, 2008

It is 1595. Brutal wars have just ended in an uneasy peace between Protestant Sweden and Orthodox Russia. We focus on the spiritual defeats of two conquered Finnish brothers, one a hardened near-psychopathic war hero, the other a gentle scientist in an age with no use for such men. They find themselves in the swampy interior, demarcating the new border with a unit of sadistic Russians.

Directors

Antti-Jussi Annila

Cast

Ville Virtanen, Tommi Eronen, Viktor Klimenko, Rain Tolk, Kari Ketonen, Sonja Petäjäjärvi, Vilhelmiina Virkkunen, Taisto Reimaluoto, Ismo Kallio, Kati Outinen
Horror
HMDB

REVIEWS (1)

LP

Luca Pivetti

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Fine del 1500: la guerra fra Russia e Svezia ormai sta giungendo al termine. In modo da ridefinire i confini dei due Paesi al termine del conflitto, due fratelli della fazione scandinava vengono inviati nei luoghi più sperduti fino a giungere in un villaggio del quale non conoscevano l’esistenza. Da quel momento in poi cominciano ad accadere eventi misteriosi ed inquietanti attorno alla Sauna del villaggio, forse legati ad alcune gesta dei due fratelli che dovrebbero rimanere segrete. Che la Scandinavia sia il nuovo generatore di talenti del Vecchio Continente in ambito horror? La domanda è lecita, considerando il buon numero di film di qualità provenienti dalla penisola del nord, fra “Dead Snow”, “Skjult” e l’acclamato “Lasciami Entrare”. Presto (si spera) arriveranno “Rejkiavyk Whale Watching Massacre” e “Stone’s War” (andatevi a gustare i trailer e auguri di pronta guarigione) a rincarare la dose, ma intanto a guidare queste uscite decisamente succulente troviamo “Sauna” del finlandese Antti Jussi-Annila, autentico capolavoro d’horror autorale, tanto bello quanto difficile da digerire. Ma una volta tanto non ci si riferisce a sangue e frattaglie sui muri, a killer psicopatici che rincorrono donzelle a seno scoperto e tanto meno a sadici che uccidono ragazzi dementi con la legge del contrappasso: qui si parla di un film difficile da digerire perché ci si trova al cospetto di un’opera complessa, stratificata, profonda ed intensa, che lascia da parte la violenza per un approccio ben più metafisico-filosofico. “Sauna” è un film più unico che raro nel suo rifiutare schemi prestabiliti ed evitare categorizzazioni in filoni ben specificati e, assieme a pochi altri (“Antichrist” o “Martyrs”), si pone come capogruppo di un nuovo horror ben più concettuale (e d’autore, ovviamente) che, se sfruttato a dovere, potrebbe dare tanto al nostro filone preferito, a patto che il pubblico sia consapevole di quello a cui sta andando incontro. In questi casi bisogna tenere il cervello ben acceso, bisogna stare attenti ai dettagli, bisogna porsi domande e cercare le risposte da soli, perché il preparatissimo Antti Jussi-Annila non lascia nulla al caso ma si rifiuta di trattare lo spettatore come un bambino ritardato, e vuole che sia lui a tirare le fila del discorso una volta che scorrono i titoli di coda. Ecco quindi che in questo gioiello di film il regista (anche sceneggiatore) stimola i nostri sensi e la nostra coscienza mescolando cristianesimo (peccato/colpa/redenzione) con le tradizioni scandinave, in particolar modo finlandesi, legate al luogo della Sauna. Per essere ulteriormente compreso, infatti, il film di Jussi-Annila necessita un minimo di studio delle tradizioni nordiche: per la cronaca, ad esempio, la Sauna era considerata nell’antichità alla stregua di una Chiesa, un luogo sacro dove si andava a partorire, dove si purificavano i corpi dei morti e dove si andava anche per guarire. La sauna, inoltre, è sempre stata la prima costruzione di un gruppo di persone quando queste si spostavano. E ancora, l’acqua è il passaggio al regno dei morti. Tutte nozioni che lo spettatore dovrebbe tenere a mente mentre sta guardando il film, ma chi non ne avesse la possibilità non si disperi, in fondo siamo di fronte ad un’opera che, giocando con l’ambiguità e l’ermetismo, è per forza di cose aperta a più interpretazioni. “Sauna” è un horror intrigante, dagli influssi talvolta lynchiani, che lavora a livello subliminale attraverso suggestioni, immagini, suoni, parole e mai attraverso il festival della trippa: questo potrebbe scontentare molti ed in effetti siamo al cospetto di un lavoro indubbiamente coraggioso nel suo voler indicare una nuova via tutta da scoprire, una via che forse coglieranno pochi intrepidi registi, ma che qualcuno, per il bene del nostro genere preferito, deve assolutamente cogliere. Il ritmo è lento, dilatato, ma la tensione è continua e strisciante e non ci si annoia mai, affascinati da una regia elegante (ma mai auto celebrativa) e da una fotografia plumbea che immerge lo spettatore in un luogo apparentemente (?) fuori dal tempo e dallo spazio. Sensazione amplificata proprio dall’edificio della Sauna, così “alieno” all’ambiente circostante, quasi uno squarcio su una dimensione interdetta all’uomo, o interna allo stesso. Il climax raggiunge l’apice nella scena finale, capolavoro all’interno del capolavoro, dall’impatto visivo dirompente e mostruosamente agghiacciante, degno epitaffio di un’opera magniloquente e complicata, ma che ripaga pienamente del tempo trascorso per visionarla e comprenderla. Menzione d’onore per gli attori che interpretano i due fratelli, entrambi intensi e perfettamente calati nei propri ruoli, e ad un comparto tecnico (chapeau anche al montaggio) che nulla ha da invidiare (ma tanto da insegnare) a produzioni con budget ben più elevato. Fra i “must” degli ultimi anni, “Sauna” merita una posizione di rilievo, essendo uno degli horror più “importanti” usciti nel post-2000, non solo perché ci fa fare la conoscenza di un regista indubbiamente capace, non solo perché una volta tanto si tratta di un’opera originale ed affascinante, ma anche perché dimostra che in mano a gente esperta e coraggiosa, il cinema del terrore può dare tanto e sondare profondità ancora inesplorate e quindi tutte da scoprire. C’è da sperare che tante nuove leve si muniscano di penna e block notes e comincino a prendere appunti. Entrate anche voi nella Sauna, se avete il coraggio.