Session 9 backdrop
Session 9 poster

SESSION 9

2001 US
août 10, 2001

Quatre hommes sont chargés de rénover un asile désaffecté. Mais l'établissement en question est hanté...

Réalisateurs

Brad Anderson

Distribution

Peter Mullan, David Caruso, Stephen Gevedon, Josh Lucas, Brendan Sexton III, Paul Guilfoyle, Larry Fessenden, Charley Broderick, Lonnie Farmer, Sheila Stasack
Drame Horreur Mystère
HMDB

CRITIQUES (1)

MC

Marco Castellini

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Gordon gestisce una società di bonifica in difficoltà finanziaria; la vincita di un appalto per eliminare i residui d'amianto da un vecchio ospedale psichiatrico da ristrutturare potrebbe essere la salvezza per lui ed i suoi dipendenti. La squadra formata da cinque operai in tutto, si mette subito al lavoro, ma la permanenza tra le mura dell'ospedale e le sinistre leggende che aleggiano tra le sue pareti, contribuiscono ad aumentare la pressione. I lunghi ed interminabili corridoi, le celle dove venivano rinchiusi i pazienti più pericolosi e gli umidi scantinati del fatiscente capannone nascondono ancora alcuni terribili segreti… Il film ha una storia particolare: il regista Brad Anderson scorse il Danvers Mental Hospital, una struttura di fine ottocento, abbandonata nei primi anni ottanta, mentre girovaga in macchina nei sobborghi di Boston; il suo aspetto decisamente tetro, in grado di creare ansia al solo guardarlo lo convinse subito che sarebbe stato perfetto come sfondo per l’ambientazione di un film dell’orrore. Ed allora ecco questo “Session 9” vera piccola grande sorpresa della stagione nel genere horror; girato in digitale, con un nuovo sistema della Sony in via di sviluppo, e poi riversato su pellicola, il film non ha alcun bisogno di affidarsi a scene truculente o smembramenti vari per trasmettere il “senso del terrore”; piuttosto il regista, utilizzando al meglio la telecamera e soprattutto le tetre ambientazioni del manicomio (che pare una sorta di enorme Overlook Hotel di “Shining”) guida lo spettatore in un incubo che si fa via via sempre più angosciante, sfociando in un finale da brividi. La parte centrale risulta un po’ lenta ma ciò era inevitabile al fine di presentare la psiche dei vari personaggi e fornire allo spettatore gli indizi per comprendere, e magari anticipare, le angoscianti sequenze finali. Una lieta sorpresa da un regista emergente; decisamente consigliata la visione.