Starship Troopers 3: Armas del futuro backdrop
Starship Troopers 3: Armas del futuro poster

STARSHIP TROOPERS 3: ARMAS DEL FUTURO

Starship Troopers 3: Marauder

2008 US
julio 19, 2008

El Coronel Johnny Rico ha vuelto para liderar a su equipo en una misión secreta de rescate de un pequeño comando atrapado en el remoto planeta de OM-1. En la lucha contra los bichos, la nueva tecnología para armas "Marauder" puede ser la única esperanza contra un traicionero elemento que está operando en la misma Federación..

Directores

Edward Neumeier

Reparto

Casper Van Dien, Jolene Blalock, Stephen Hogan, Boris Kodjoe, Amanda Donohoe, Marnette Patterson, Danny Keogh, Stelio Savante, Cécile Breccia, Garth Breytenbach
Aventura Acción Ciencia ficción
HMDB

RESEÑAS (1)

RG

Roberto Giacomelli

skull empty skull empty skull empty skull empty skull
Johnny Rico è stato nominato colonnello di un plotone di soldati della fanteria che presiede una colonia su un pianeta infestato dagli aracnidi. Arriva a far visita su quel pianeta lo Sky Marshal Anoke, accompagnato dal generale Dix Hauser e dal capitano Lola Beck, due vecchie conoscenze di Rico. Improvvisamente un branco di aracnidi penetra nell’area protetta e compie un massacro, così il capitano si appresta a portare in salvo lo Sky Marshal, mentre Dix e Rico rimangono a combattere. L’astronave su cui viaggiano il capitano Beck e Anoke ha però un’avaria e l’equipaggio è costretto ad atterrare su un pianeta sconosciuto. Persi i contatti con lo Sky Marshal, la Federazione manda un plotone di soccorso, capitanato da Rico e pronto ad utilizzare il Marauder, un’arma segreta per la guerra agli aracnidi. Ormai più che una possibilità è diventata una certezza: quando un bel film con tanto potenziale viene serializzato e i suoi sequel sono prodotti esclusivi per l’home video, la qualità precipita clamorosamente e va scemando di episodio in episodio. “Strarshop Troopers”, ironico, geniale ed eccessivo manifesto dell’antimilitarsimo verhoeveniano, sembrava quasi essere sfuggito a questa regola, dal momento che il secondo capitolo, destinato all’home video ovviamente, si proponeva come una radicale variante dell’assunto base pur mantenendone i tratti “politici” contraddistintivi. Ma ecco che i produttori, forse delusi di non essere riusciti a “rovinare” il franchise, ci deliziano con un terzo capitolo che entra in pieno nella categoria “sequel scadente da home video”. Volete saperne di più? In realtà un po’ ci avevano sperato in una tenuta di qualità sia i fan del primo film, dal momento che questo terzo si ricollega direttamente al prototipo, con tanto di medesimo sceneggiatore e attore protagonista, sia quelli che erano rimasti delusi dal secondo film, visto che la saga torna ad atmosfere più prettamente fantascientifiche dopo l’incursione horror del numero 2. “Starship Troopers 3” era sulla carta un film molto più grande di quello che poteva in realtà essere realizzato e si nota in ogni singolo fotogramma. La sceneggiatura è stata visibilmente semplificata per consentire la messa in visione delle molte situazioni previste, risultando, a conti fatti, solo confusionaria. Già perché lo spettatore non capisce il comportamento di alcuni personaggi o la loro evoluzione psicologica, probabilmente proprio perché la vicenda avrebbe meritato maggiore approfondimento. E così ci ritroviamo Rico e Dix subito in conflitto anche se sembrerebbero vecchi e pacifici amici; un Rico condannato a morte senza un reale perchè e immediatamente rilasciato con una scusa che urla “Jena Plissken” lontano un miglio; apparenti complotti governativi subito abbandonati; improvvise e inspiegabili conversioni religiose, che sarebbero dovute essere profonde ma appaiono solo ridicole…e via discorrendo con tante situazioni che sembrano appiccicate lì con lo scotch. Ma vogliamo poi parlare del “Marauder”, l’arma segreta che dà il sottotitolo al film? Lo spettatore potrebbe pensare che sia un elemento pregnante della vicenda, e in effetti sarebbe potuto esserlo, ma in realtà salta fuori solo a film quasi concluso, così dal nulla, senza che se ne fosse neanche accennato. Mmmm…troppa, troppa superficialità narrativa che non ci saremmo aspettati da Edward Neumeier, in passato artefice degli script di “Robocop” e del primo “Starship Troopers”, qui impegnato anche alla regia. Volete saperne di più? Mettiamo nel calderone del “fatto tanto per fare” anche un reparto effetti visivi mediocrissimo (gli aracnidi non sono mai stati così rigidi) e un cast di quarantenni bellocci e inespressivi, tra cui spicca il monolitico Casper Van Dien, lanciato da Verhoeven proprio con “Starship Troopers” e poi tornato in fretta nel sottobosco delle produzioni direct-to-video. Dispiace dover parlare male di un film che, se trattato con maggior cura e con un budget maggiore alle spalle, avrebbe sicuramente avuto esito positivo. L’ironica presa per i fondelli all’esercito e al militarismo c’è ancora tutta, con i divertenti finti innesti da tg propagandistici; questa volta si tenta anche di calpestare i piedi all’estremismo religioso, incarnato da una contrapposizione tra fede cristiana, ateismo e fede verso un dio aracnide, anche se la critica degenera in incomprensibili comportamenti che farebbero quasi pensare ad un reale messaggio propagandistico filo-cristiano del film. Alla fine si rimane perplessi: il film scorre, se vogliamo diverte anche un pochino, ma i difetti sono macroscopici, a volte insopportabili e ci si lascia andare sconsolati sprofondando nella poltrona a fantasticare su cosa sarebbe potuto essere “Starship Troopers 3”. Voto arrotondato per difetto.

Dónde Ver

Alquilar

Apple TV Apple TV
Amazon Video Amazon Video

Comprar

Apple TV Apple TV
Amazon Video Amazon Video