Stuck backdrop
Stuck poster

STUCK

2007 CA
mayo 21, 2007

Brandi (Mena Suvari) es una joven enfermera que, tras salir de una fiesta con un par de copas de más, se encuentra con el cuerpo de un hombre empotrado en el parabrisas de su coche. El miedo a perder su empleo, la lleva a abandonar el cuerpo en el garaje y esperar a que muera. La víctima, pese a su estado, hará lo posible por trastocar sus planes y salir con vida de tan terrible situación... (FILMAFFINITY)

Reparto

Stephen Rea, Mena Suvari, Russell Hornsby, Rukiya Bernard, Carolyn Purdy-Gordon, Lionel Mark Smith, Wayne Robson, R.D. Reid, Patrick McKenna, Sharlene Royer
Dramma Commedia Thriller Crime
HMDB

RESEÑAS (1)

RG

Roberto Giacomelli

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L'infermiera Brandi sta tornando a casa dopo una notte passata a far baldoria in discoteca. Annebbiata dall'alcool e dagli stupefacenti, la ragazza investe Thomas, un pover'uomo rimasto senza casa e senza lavoro. L'uomo sfonda il parabrezza dell'auto di Brandi e rimane incastrato lì, lei presa dal panico non si ferma e si dirige a casa, parcheggiando l'auto in garage come se nulla fosse. Per Thomas, ferito e immobilizzato, sarà una lotta per la sopravvivenza. Stuart Gordon è un regista sottovalutato e, quando gli va bene, dimenticato...a torto, dal momento che ha una carriera invidiabile ricca di film originali e ben riusciti, a cominciare da quel capolavoro dello splatter che è "Re-Animator". Gordon ha seguito un percorso particolare che l'ha portato a iniziare come guru del gore estremo insieme all'amico e collega Brian Yuzna (rimanendo sempre 10 spanne a lui, però) e proseguendo tra fantascienza ("Robojox"; "2013: La fortezza" e Space Truckers") e gotico ("Dolls", "Il pozzo e il pendolo", "Castle Freak") per dedicarsi poi, parentesi "Dagon" a parte, a un tipo di cinema più intimistico e minimale che da "King of the Ants" ha proseguito con "Edmond" e questo "Stuck". Una didascalia a inizio film ci informa che "Stuck" è tratto da una storia vera e questo sembra paradossale proseguendo con la visione, perché "Stuck" racconta una storia così grottesca e assurda che sembra uscita da un fumetto di "Tales from the Crypt". Ma si sa, spesso la realtà è più incredibile della finzione e quindi seppur difficile da credere, ciò che accade in "Stuck" non è così improbabile come potrebbe apparire. Gordon, che è anche autore del soggetto, ci racconta inizialmente in parallelo due vite distanti che non sembrano avere davvero nulla in comune. Brandi è un'infermiera gentile e paziente, Thomas un poveraccio senza lavoro che riceve lo sfratto ed è continuamente umiliato dalla vita, costretto a vivere come un senza tetto. Le vite dei due si incontreranno a causa di un fatale incidente che è anche innesco al cambiamento caratteriale dei personaggi. Brandi, presa dal panico ma anche alterata da alcool e droga, muta completamente trasformandosi un'irresponsabile completamente dissociata dalla realtà. Thomas, inizialmente mesto e calmo come di consueto, è costretto a tirar fuori unghie e denti per sopravvivere all'assurda prigionia a cui è condannato. Ad un certo punto "Stuck" diventa un delizioso teatrino dell'assurdo in cui stona giusto il personaggio interpretato da Russell Hornsby, ragazzo di colore di Brandi, descritto con tutti luoghi comuni possibili del rapper-gangsta americano. Gordon si diverte anche a gettar dentro splatter e atrocità varie, date dai terribili effetti causati dall'incidente sul corpo di Thomas, trafitto e sfigurato dai detriti dell'automobile e dall'impatto con essa. Molto incide sulla riuscita del film la buona performance degli attori, Mena Suvari ("American Beauty"; American Pie") in versione "treccine afro" da vita a un personaggio strambo tanto quanto il film e Stephen Rea ("Underworld - Il risveglio") è un perfetto uomo medio senza qualità, metafora della crudeltà del destino. Presentato a Cannes nel 2007, "Stuck" è arrivato in Italia direttamente in home video solo a fine 2011 grazie alla Delta Picturers. Per la serie "meglio tardi che mai".

Tráiler