Tamara backdrop
Tamara poster

TAMARA

2005 US
May 12, 2005

Tamara, an unattractive girl who is picked on by her peers, returns after her death as a sexy seductress to enact revenge.

Directors

Jeremy Haft

Cast

Jenna Dewan, Marc Devigne, Chad Faust, Katie Stuart, Bryan Clark, Melissa Marie Elias, Matthew Marsden, Claudette Mink, Gil Hacohen, Magally Zelaya
Horror Thriller
HMDB

REVIEWS (1)

RG

Roberto Giacomelli

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Tamara Riley è la classica ragazza emarginata, molto brillante nello studio e segretamente innamorata del professore di lettere, ma completamente incapace di costruirsi un’immagine sociale. Un articolo per il giornalino della scuola, firmato da Tamara, denuncia l’uso di sostanze stupefacenti tra alcuni membri della squadra di football della scuola, mettendo nei guai alcuni ragazzi, i quali decidono di mettere in atto una vendetta. Il gruppo di ragazzi attira Tamara in una stanza di motel e, con l’intenzione di farle uno scherzo, ne provocano per sbaglio la morte, ma decidono di non denunciare l’accaduto e la seppelliscono nel vicino bosco. Per loro sfortuna, Tamara si interessava da tempo di magia nera, così il suo spirito in cerca di vendetta comincerà a perseguitare i suoi assassini e ad ucciderli uno ad uno. Si può intraprendere la visione di “Tamara” con due approcci differenti: aspettarsi di assistere ad un originale e piccantello teen movie, ingannati dall’appetibile locandina che promette un mix di “sex & gore” oppure partire con l’anima in pace, lontani da qualunque alta aspettativa, e rimuginare sul fatto che questo film sia stato destinato direttamente ad una distribuzione in dvd. Questo secondo approccio è sicuramente il più adatto, poiché, se visto sotto quest’ottica, “Tamara” non può risultare altro che un mediocre prodotto di intrattenimento senza troppi fronzoli per la testa. Dunque nulla di eccezionale: nessuna originalità, dal momento che il lungometraggio in questione parte come una teen comedy, si trasforma presto in un clone di “Carrie” e poi vira decisamente nei territori dell’horror puro, che per alcuni elementi può ricordare il brutto “Urban Legend 3: Bloody Mary”. Nessuna concessione lontanamente erotica, malgrado la protagonista sia una bomba sexy che per tre quarti del film appare vestita con degli attillatissimi vestitini rossi “strizzatette”. Nulla di tutto ciò, salvo qualche brusca virata verso lo splatter che, seppur dosato con il contagocce, in alcuni momenti si concede degli exploit decisamente crudi ( da segnalare la scena dell’auto-mutilazione con il taglierino ). Premesso tutto ciò, si rimane con un lungometraggio che non può di certo considerarsi un’opera riuscita, ma che tutto sommato si lascia vedere senza mai annoiare ne irritare, dal momento che si cerca di evitare facili stereotipi, anzi, si gioca con gli stessi, ribaltando ogni possibile sfumatura caratteriale attribuibile a ciascun personaggio prototipico presente nel film: la sfigata derisa da tutti, subito inquadrabile come protagonista, si trasforma in un letale e attraente villain; i ragazzotti dopati, membri della squadra di football, si abbandonano ad effusioni omosessuali; la cheerleader dal fisico perfetto, si dimostra affetta da bulimia all’ultimo stadio che la costringe a divorare se stessa. Insomma, malgrado lo sceneggiatore Jeffrey Reddick ( Final destination ) abbia confezionato un teen movie in piena regola ( dunque per teen agers ) e lo abbia riempito di dialoghi banali, si è almeno degnato di costruire personaggi minimamente interessanti. La regia di Jeremy Haft è poco ispirata e fin troppo televisiva, mentre il cast è composto da un paio di volti interessanti, tra cui la bella protagonista Jenna Dewan ( “Step Up”; “The Grudge 2” ) e la malvagia Kisha, interpretata da Melissa Elias ( la serie tv “Falcon Beach” ); e da un manipolo di attoruncoli di second’ordine, tra cui si può riconoscere il volto inespressivo di Matthew Mardsen ( “Anaconda 2”, “Dead or alive” ) che interpreta il professor Natolly. In definitiva, “Tamara” è un mediocre filmetto che ricorda decisamente le produzioni horror dei primi anni ’90, adatto a passare un paio d’ore di spensieratezza ma decisamente poco memorabile.