MC
Marco Castellini
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C’è in giro un pazzo pluriomicida che rapisce giovani ragazze e le tiene intrappolate in una stanzetta ermetica con muri di vetro fino a che, dopo alcune ore, tramite un apposito macchinario automatizzato allaga l’alloggio e le osserva morire annegate. La polizia federale riesce a catturarlo, ma il serial killer, a causa di una grave disfunzione al cervello, cade in coma. Ora bisogna trovare il modo per interrogarlo perché il pazzo, prima di essere preso, era riuscito a rapire l’ultima ragazza che, rinchiusa nella stanza-trappola, rischia di finire anche lei annegata. L’ultima risorsa per strappare le informazioni all’assassino è un macchinario di nuova invenzione che permette di entrare nel cervello e nei pensieri di persone in stato di coma; una dottoressa tenta l’impresa di calarsi nella psiche del criminale ma il compito non sarà facile… “The Cell” rappresenta l’ennesima occasione sprecata: il regista (divenuto famoso per aver diretto gli spot pubblicitari di famosi prodotti come Nike, Coca-cola e Lewi’s) aveva ha disposizione un ottimo cast, una storia intrigante e grandi effetti speciali ma è riuscito a dirigere un film che, anche se di grande impatto visivo, non riesce a trasmettere nulla allo spettatore ed anzi in alcuni punti rischia di scadere nel ridicolo (una per tutte la scena in cui compare la Lopez in veste di Santa). Tarsem, definendo questa sua prima pellicola, aveva affermato: “Sembra un film scritto da Dario Argento e diretto da Ken Russel”, francamente un tantino esagerato!