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Le Village poster

LE VILLAGE

The Village

2004 US
juillet 30, 2004

Une petite communauté isolée vit dans la terrifiante certitude qu'une race de créatures mythiques peuple les bois entourant le village. Cette force maléfique est si menaçante que personne n'ose s'aventurer au-delà des dernières maisons, et encore moins pénétrer dans les bois... Le jeune Lucius Hunt, un garçon entêté, est cependant bien décidé à aller voir ce qui se cache par-delà des limites du village, et son audace menace de changer à jamais l'avenir de tous...

Distribution

Bryce Dallas Howard, Joaquin Phoenix, Adrien Brody, William Hurt, Sigourney Weaver, Brendan Gleeson, Cherry Jones, Celia Weston, John Christopher Jones, Frank Collison
Dramma Thriller Mistero
HMDB

CRITIQUES (1)

AC

Alessandro Carrara

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New England, fine XIX secolo: una piccola comunità rurale vive in una ridente vallata circondata dai monti Appalachi e completamente isolata dal resto del mondo. Questa situazione è determinata dalla presenza nelle foreste circondanti la valle di esseri non umani, definiti “le creature innominabili” dagli anziani del villaggio, i cui esponenti più importanti sono Edward Walker (William Hurt) e Alice (Sigourney Weaver). A loro è affidato il compito di amministrare il villaggio essendo anche i custodi della “tregua” stipulata molto tempo addietro fra gli umani e queste creature per vivere in pace spartendosi il territorio. Le regole di convivenza per gli umani sono tre: 1)Non recarsi nel bosco (territorio delle creature); 2)Nascondere il “colore proibito” che attira le creature (il rosso, mai nominato nel film); 3)Al suono della campana, tutti devo entrare in casa e barricarsi. A delimitare i due territori c’è una specie di confine, segnato da bandiere rosse e gialle (colore riservato agli umani) con in mezzo una terra di nessuno, continuativamente sorvegliata da una torre con campana per segnalare un’eventuale sconfinamento delle creature nella valle, eventualità che accade molto raramente poiché l’accordo sinora ha retto senza problemi, e addirittura alcuni ragazzi giocano a provocare la reazione delle creature sul confine… Un giorno però un evento turba l’apparente tranquillità della valle: alcuni animali domestici vengono trovati scuoiati. Forse il patto di non aggressione fra umani e creature innominabili è stato infranto? Questo è l‘incipit dell’ultimo film di M.Night Shyamalan, noto soprattutto per il precedente “Sesto Senso”, grande successo che lo ha reso famoso al pubblico. Questo film è probabilmente superiore al precedente, pur non avendo mietuto gli stessi incassi al botteghino. Il giovane (nato il 6 agosto 1970) e promettente regista indiano ma trapiantato nella città dell’amore fraterno (Philadelphia) ha ottenuto per questa sua ultima fatica, oltre che alla regia, le credits della sceneggiatura e quindi il film è stato giustamente presentato negli States come “M.Night Shyamalan’s The Village”. Certamente la pellicola si prospetta come un horror (come si può intuire dall’inizio della trama qui riportato) ma gli ultimi minuti del film riservano delle grosse sorprese per lo spettatore tanto da rivelarsi qualcosa di molto diverso, quasi un lungometraggio “politico” come è stato interpretato da più parti: una specie di metafora della società americana preda delle sue paure riguardo ciò che la circonda nel resto del mondo… Senza cercare troppi riferimenti alla situazione geopolitica globale, si può dire che il film affronti delle tematiche care a Shyamalan: cos’è la paura? Se non la si nomina la si cancella? Si può conviverci come se nulla fosse rifugiandoci in un mondo “privato” dove tutto sembra perfetto e tutti paiono felici? A queste domande è legata anche la presenza, nella casa di ogni Anziano, di una scatola nera chiusa a chiave che non può essere mai aperta: un segreto di un passato che deve rimanere celato ma che è appeso come una spada di Damocle sull’apparentemente tranquillità di ogni giorno (in effetti queste scatole hanno un “posto d’onore” nelle abitazioni degli Anziani). Proprio l’apertura di queste scatole fornirà allo spettatore la soluzione inaspettata della vicenda, rivelando la verità a lungo nascosta dagli Anziani ai giovani del villaggio per preservarli dal male… Nota di merito è il design delle Creature Innominabili, estremamente azzeccato e da “favola nera”, come la scelta di inquadrarle sempre a campo lungo debolmente sfuocate con in primo piano gli umani (almeno fino alla fine quando si rivela la loro vera natura..). Degna di nota è anche la soluzione del “doppio finale” messa in campo da Shyamalan: quando la vicenda sembra essersi chiarita, l’improvvisa apparizione della Creatura ammantata di rosso regala allo spettatore un improvviso picco di tensione inaspettato. Certamente questa scelta, come altre, conferma la grande abilità di Shaymalan alla regia, già apprezzata in altri suoi precedenti lavori. Riguardo all’interpretazione, ottimi come sempre i “veterani” Weaver e Hurt, ma non sono da meno i semisconosciuti attori interpreti dei “giovani” su cui spicca la figlia cieca di Walker, Ivy (Bryce Dallas Howard, figlia del famoso regista Ron Howard, ex star di “Happy Days”), vera protagonista della pellicola che intraprende un viaggio simbolico teso ad affrontare il cuore delle proprie paure. In conclusione “The Village” è sicuramente una delle migliori offerte cinematografiche della stagione 2004, indubbiamente merita i soldi spesi per il cinema e probabilmente anche quelli per il DVD di prossima uscita (se in possesso degli extra giusti.. anche per capire dal commento del regista se le letture politiche della pellicola siano fondate oppure no).

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