Escalofrío (Wendigo) backdrop
Escalofrío (Wendigo) poster

ESCALOFRÍO (WENDIGO)

Wendigo

2002 US
febrero 15, 2002

George y su familia van a pasar el fin de semana al norte de Nueva York, pero sus vacaciones se convierten en una pesadilla cuando George accidentalmente golpea a un ciervo con su auto y conoce a un hostil cazador que sale del bosque para matar al animal herido.

Directores

Larry Fessenden

Reparto

Patricia Clarkson, Erik Per Sullivan, Jake Weber, John Speredakos, Christopher Wynkoop, Lloyd Oxendine, Brian Delate, Daniel Stewart Sherman, Jennifer Wiltsie, Maxx Stratton
Drama Terror Suspense
HMDB

RESEÑAS (1)

AG

Alessio Gradogna

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Una tipica famiglia americana (padre, madre e figlio) si arrampica tra le nevi del selvaggio upstate New York per trascorrere un week-end in una casa solitaria nella foresta. Ma fin da subito qualcosa non va per il verso giusto. Prima di giungere alla casa investono per sbaglio un cervo, e un gruppo di cacciatori che bramavano le corna dell'animale iniziano a minacciarli e perseguitarli. Poi, una volta arrivati a destinazione, strane presenze sembrano animare il luogo: il padre (un bravissimo Jake Weber) è inquieto e nervoso, il figlio inizia a vedere fantasmi e pericoli, la tensione cresce nell'aria, all'emporio locale un uomo misterioso regala al bambino una statuetta rappresentante il Wendigo, uno spirito malvagio nelle antiche leggende indiane, e il Wendigo stesso nel finale del film si anima di vita propria prima come spirito che comanda la foresta, poi come gigantesco cervo, portando morte e distruzione. Un thriller-horror bellissimo, originale, di ottima fattura. La sequenza iniziale con i cacciatori inferociti, in cui sembra che da un istante all'altro essi possano saltare addosso alla malcapitata famiglia e punirla in chissà quale atroce modo, è di una suspense incredibile, che tronca ogni commento e interrompe il respiro, e tutto il film prosegue nel mistero, nell'inquietudine estrema, nelle apparizioni e nei fantasmi, nella tragedia di una famiglia che si dissolve, nella foresta che diviene viva (assimilando la lezione di Sam Raimi in “La Casa”), nel Wendigo come mostro da fiaba che qui assume contorni molto realistici, nell'orrore di ciò che non si vede ma che si sente nell'aria, negli occhi di un bambino terrorizzato dalle proprie ancestrali paure. Un grande film, che inquieta e ipnotizza come raramente negli ultimi anni si era visto. Se non uscirà mai in Italia sarà un delitto.