Grizzly backdrop
Grizzly poster

GRIZZLY

1976 US
mayo 21, 1976

El terror hace su entrada en el Parque Nacional en forma de oso gris gigante, único en superviviente de una subespecie prehístorica. Para satisfacer su hambre asalta a un grupo desprevenido de excursionistas. Mientras el número de muertes aumenta, se intenta acabar por todos los medios con la carncería y los continuos ataques del animal.

Directores

William Girdler

Reparto

Christopher George, Andrew Prine, Richard Jaeckel, Joan McCall, Joe Dorsey, Charles Kissinger, Kermit Echols, Tom Arcuragi, Victoria Lynn Johnson, Kathy Rickman
Aventura Terror Suspense
HMDB

RESEÑAS (1)

GG

Giuliano Giacomelli

skull skull skull empty skull empty skull
Un parco nazionale degli Stati Uniti entra nel panico nel momento in cui due campeggiatrici vengono trovate brutalmente massacrate. Il Ranger della contea, Michael Kelly, inizierà ad indagare e verrà a conoscenza che un enorme, quanto affamato, Grizzly si aggira tra i boschi in cerca di prede che possano placare la sua fame insaziabile. Aiutato da due suoi amici, Michael, intraprenderà una caccia all’orso che si rivelerà più pericolosa del previsto. Datato 1976, questo “Grizzly – l’orso che uccide” (conosciuto anche con il titolo “Killer Grizzly” per l’adattamento televisivo americano), nasce indubbiamente sull’onda del successo del film di Spielberg “Lo Squalo” che, come possiamo ricordare, aveva sbancato ai botteghini l’anno precedente, nel 1975. “Grizzly – l’orso che uccide” può, dunque, essere considerato senza troppi indugi la versione montana del film di Spielberg poiché sono molte le analogie riscontrabili nei due film. Un primo elemento comune ai due film risiede nella figura del protagonista, Michael Kelly, che tende a richiamare, per molteplici aspetti, molto la performance di Roy Scheider (il Brody de “Lo Squalo”) ; altro elemento comune è il modo in cui viene affrontato il genere, ossia non dare troppa rilevanza al puro horror ma contaminarlo e sfumarlo con generi differenti così, proprio come Spilberg aveva trovato il modo, innovativo per certi aspetti, di mescolare l’horror al dramma e all’avventura, anche in “Grizzly” si cerca di ripercorrere la stessa identica strada creando un prodotto che tenta di mischiare vari generi; altra analogia tra i due film è riscontrabile nel sapiente utilizzo delle musiche che contribuiscono ad evidenziare il voler trattare vari generi (come non notare le evidenti musichette caratteristiche dei film avventurosi per famiglie anni ’60 e ’70 ?) e anche la costruzione narrativa è la medesima ( prime vittime, sospetto sul “mostro”, caccia al “mostro”). Ma dopo questo breve paragone tra le due pellicole, utile per far fare un idea al lettore di cosa dovrà attendersi dal film, veniamo alle pellicola in esame. Il film, per la regia di William Girdler (“Manitu – lo spirito del male”), offre un plot semplice ed efficace che, malgrado non spicchi certo per originalità, non poteva certo essere considerato prevedibile e scontato per il suo tempo. A mettere in discussione l’opera, però, può pensarci la sceneggiatura che sembra un po’ troppo incerta, a volte, sulla strada da percorrere poiché non sempre riesce a fondere alla perfezione i vari generi (di cui si è parlato in precedenza) generando così un prodotto che a volte sguazza nel puro beast movie ma che, in altri punti, da l’impressione proprio di una semplice pellicola avventurosa per famiglie (in alcune scene lo spettatore potrà credere di trovarsi davanti una puntata speciale della serie tv “Lessie”). Ma tralasciando i difetti, non molto rilevanti, della sceneggiatura si può notare ed apprezzare l’elevato tasso di gore, che in alcuni punti tende a sfociare nello splatter, dando vita a scene di rara crudezza, capaci di lasciare basito lo spettatore (come non citare la crudelissima scena in cui l’orso sbrana un povero bimbo indifeso). Buona anche la prova offerta da tutti gli attori tra cui il protagonista Christopher George (nei panni del Ranger Kelly) che non risulta estraneo al genere horror poiché ha fatto la sua comparsa in altre pellicole di genere come “Mortuary”, “Pieces” e il nostrano “Paura nella città dei morti viventi”. In conclusione questo “Grizzly – l’orso che uccide” è una pellicola interessante che poteva senz’altro offrire qualche cosa in più, ma, nel complesso, risulta comunque un beast movie affascinante la cui visione è consigliata almeno una volta. Consigliato soprattutto agli amanti dei beast movie old style.