DETECTIVE STONE

Nella Londra del 2008, il detective Stone, coadiuvato da un giovane collega, conduce una caccia spietata ad un feroce serial killer che mangia i cuori delle proprie vittime e traccia simboli e messaggi esoterici con il loro sangue sulla scena del delitto. Dotato di un’atmosfera alla “Blade Runner” (oscurità regnante e pioggia a catinelle), con qualche rimando ad “Aliens” e pure una “riverenza” a “Lo Squalo”, questo film fa parte di quella serie di pellicole fanta-horror come se ne facevano a iosa negli anni ’80 e all’inizio dei ‘90 (“Leviathan”, “La Creatura Degli Abissi”, “CHUD” eccetera, eccetera). L’atmosfera gotica non è malaccio, e nemmeno la storia non lo sarebbe sebbene ogni tanto risulti essere un po’ troppo confusa e non dia troppe spiegazioni (ma magari era proprio questo che si voleva…bah). Gli effetti speciali fanno la loro figura senza eccessi mentre ben riuscite sono alcune scene che effettivamente regalano qualche momento di buona (ma non ottima) tensione. Nel ruolo del protagonista si riconosce il grande Rutger Hauer (“The Hitcher”, ma soprattutto “Blade Runner”), purtroppo rimasto intrappolato nella produzione di serie B. In definitiva, un film discreto, senza infamia né lodi. Magari un mezzo teschio in più lo meriterebbe anche.