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Marco Soldati
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In una ridente cittadina costiera, prima della contestata apertura di uno stabilimento per l’allevamento di salmoni, si verificano strani eventi: il pesce sparisce in modo preoccupante dai fondali, tutti i cani del porto vengono uccisi in una sola notte e un peschereccio salta in aria vicino alla costa, mentre stava issando la rete a cui si era impigliato qualcosa di molto grosso. Jim, un pescatore del luogo, insieme ad un indiano suo amico, che si era opposto all'apertura dello stabilimento, e ad una biologa marina indagheranno sull'accaduto fino a scoprire la terribile verità.
Prodotto, a bassissimo costo, dal geniale Roger Corman, “Monster” appartiene al filone della Eco-Vengeance o Ecologico; si tratta di un b-movie, ma di un certo valore; il cast è azzeccato e ha come protagonista un vecchia gloria del cinema di fantascienza degli anni settanta, ovvero Doug McClure, visto in “La terra dimenticata dal tempo”, “Gli uomini della terra dimenticata dal tempo”, “Centro della terra continente sconosciuto”, tutti “piccoli cult” di genere. Il film risulta piuttosto scorrevole, ben fatto (visto il budget), privo di momenti morti, dotato di una certa tensione anche se in alcuni punti traspare una certa ingenuità (scena della scazzottata nel locale e dell'incendio al porto); qualche immagine viene inappropriatamente ripetuta, come di consueto, visto il notevole uso del riciclaggio di immagini da parte di Corman, per spendere il meno possibile e aumentare il minutaggio. Alcuni dialoghi si potevano decisamente risparmiare, perché scontati e soprattutto inutili; non ci sono significative discrepanze tra il primo e il secondo tempo, entrambi risultano efficaci, benché troppo brevi (il film dura solo 75 min.). Assolutamente degni di nota gli effetti speciali, molto sanguinari e ben realizzati, ad opera di grossi nomi, in una delle loro prime prove (Rob Bottin; Steve Johnson; Ken Meyers); effetti artigianali di tal genere ancora si rimpiangono. Molte le scene da segnalare, ma, tra tutte, quella finale merita perché fa davvero un certo effetto e perché ripresa in un film contemporaneo a “Monster”, ovvero “Inseminoid”; il look dei mostri (presenti, nel film, in due versioni) costituisce una citazione interessante; il riferimento più scontato risulta essere quello al “ Mostro della laguna nera”, ma si potrebbe operare, senza alcun problema, un accostamento ai metaluniani de “Il cittadino dello spazio”. La regista ha voluto inserire oltre all'elemento ecologico anche un accenno alla tutela dei diritti degli indiani per rendere la morale del film meno scontata.
Nonostante la sua semplicità, “Monster” rappresenta, sicuramente, uno dei migliori film di genere degli ultimi 20 anni.