American Mary backdrop
American Mary poster

AMERICAN MARY

2013 CA
enero 11, 2013

Mary Mason (Katharine Isabelle) es una joven y atractiva estudiante de medicina que, atraída por el dinero, se va introduciendo cada vez más en el oscuro mundo de la modificación del cuerpo y las cirugías ilegales, donde los obsesionados artistas pagan cualquier cosa y sufrirán cualquier dolor para conseguir sus inusuales procedimientos. Pero Mary no tardará en darse cuenta que su nueva profesión deja más marcas en su propia psique que en su anormal clientela. (FILMAFFINITY)

Reparto

Katharine Isabelle, Antonio Cupo, Tristan Risk, David Lovgren, Paula Lindberg, Clay St. Thomas, John Emmet Tracy, Twan Holliday, Paul Anthony, Nelson Wong
Terror Suspense
HMDB

RESEÑAS (1)

AC

Andrea Costantini

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Mary è una studentessa di chirurgia costantemente senza soldi. E’ brillante e ha davanti a se una carriera garantita se non fosse per il suo carattere impulsivo, che non va a genio al suo professore. La sua occasione d’oro di farsi notare nel mondo della chirurgia non tarda ad arrivare perché il medico per cui sta prestando servizio come stagista la invita ad un party con altri chirurghi. In realtà la festa non sarà quello che si aspettava. Parallelamente per guadagnarsi qualche dollaro extra, risponde ad un annuncio su internet per un lavoro da spogliarellista ma si troverà coinvolta in un losco giro di criminalità. Ma non tutto il male viene per nuocere… Prima scena. La lama affilata di un bisturi scorre su una pelle grinzosa. Si capisce che non si tratta di cute umana bensì quella di un tacchino. Punti di sutura messi con precisione sui tagli appena effettuati. L’inquadratura si allarga e vediamo una bella ragazza nel suo appartamento, alle prese con prove di chirurgia sull’animale pronto per essere messo nel forno. Capiamo immediatamente quale sarà l’argomento del film che stiamo per vedere: la chirurgia. E come è già successo con altre pellicole recenti (una su tutte il buon “Excision”) che avevano come argomento bisturi, ago e filo, le antenne si drizzano sulle teste dei fan dello splatter. Ci sono tutti gli ingredienti necessari per fare di “American Mary” un film degno di essere ricordato dagli appassionati e già oltreoceano di parla di cult movie. C’è il sangue, tanto sangue. Ci sono scene di sesso e parecchie donne affascinanti poco vestite. Ci sono le nozioni chirurgiche utilizzate come metodo di tortura. C’è una sfilata di mutanti del bisturi, persone che amano modificare il corpo umano per trasformarsi in qualcosa di diverso, con corna che sporgono sottopelle dalla testa, denti affilati o lingue biforcute. E poi c’è lei, Katherine Isabelle, che già avevamo apprezzato come buona attrice nella serie “Ginger Snaps”, qui azzeccata per il ruolo di (poco)vittima e (molto)carnefice in cui oltretutto mette in bella mostra il suo fisico mozzafiato, in una serie di attillatissimi vestitini fetish. I maschietti ricorderanno per un bel po’ la sua sensuale danza sul palco mentre si versa addosso un bicchiere di sangue. Una via di mezzo tra “Nip/Tuck” e “American Psycho”,” American Mary” è una storia di ordinaria follia, forse molto più comune di quello che possiamo immaginare. Si tratta di una messa in scena esagerata delle perversioni carnali di persone che utilizzano il proprio corpo come fosse la tela vergine di un pittore, un blocco di marmo da cui estrarre qualcosa che non esiste. Questi gesti di mutilazione estrema che vanno ben oltre il comune tatuaggio, sono forse dati dall’insoddisfazione del proprio aspetto oppure dalla voglia incontenibile di mettersi in mostra. Nella sfilata di bizzarri personaggi sostenitori della body modification (tra i quali spiccano sicuramente le Gemelle, potenti e folli ma anche Beatress, una posticcia versione di Betty Boop) si aggira Mary, studentessa modello che ha qualcosa di cui vendicarsi. E come la tradizione vuole, la vendetta arriverà e sarà sferrata senza pietà. E’ un film fatto di alti e bassi, ci sono sequenze importanti come il festino a cui partecipa Mary o i vari momenti di chirurgia, scene piuttosto forti e ben pianificate, accompagnate da un’incalzante colonna sonora che rende ancora più sensualmente malata l’atmosfera. Quello che forse funziona meno è lo sviluppo della trama. Il film parte lentamente con una buona caratterizzazione del personaggio di Mary, delle sue ambizioni e dei suoi problemi finanziari, lasciando anche spazio ad una parentesi familiare, descritta soltanto telefonicamente ma piuttosto efficace alla presentazione del personaggio. Quando Mary viene travolta dagli eventi che casualmente le hanno sconvolto la vita, tutto diventa più frenetico e la calma a cui abbiamo assistito nelle prime scene, viene sostituta da un susseguirsi di avvenimenti convulsi, perdendo un po’ di vista la potenza iniziale della storia per lasciar spazio alla violenza più grezza, trasformando un inizio molto promettente in un comune thriller psicologico, seppur di buon livello e superiore di una spanna alle produzioni mainstream di genere. Un consiglio finale: se conoscete qualche ragazza che si sta specializzando in chirurgia, mi raccomando, non fatele nessun torto. Possiede le conoscenze e le armi giuste per farvela pagare davvero cara.

Tráiler