The Skulls III backdrop
The Skulls III poster

THE SKULLS III

2004 CA
mars 23, 2004

Taylor Brooks, une jeune étudiante sexy, est déterminée à devenir la première femme membre de la communauté secrète des Skulls. Après avoir contraint le conseil à l'initier aux rituels de la confrérie, Taylor se voit bientôt prise au piège dans un monde de tromperies, de menaces et de meurtres...

Réalisateurs

J. Miles Dale

Distribution

Clare Kramer, Barry Bostwick, Steve Braun, Maria del Mar, Len Cariou, Brooke D'Orsay, Dean McDermott, Bryce Johnson, Alison Sealy-Smith, Toby Proctor
Thriller
HMDB

CRITIQUES (1)

FC

Francesco Chello

Taylor Brooks, una giovane studentessa universitaria, vorrebbe entrare a far parte della società segreta degli Skulls, della quale nessuna donna è mai stata membro. Dopo aver convinto il Consiglio a farla partecipare ad un rito di iniziazione, Taylor si ritroverà coinvolta in una spirale di inganni e omicidi. Solitamente si dice che “al peggio non c’è mai fine”, una conferma di questo modo di dire ci viene data da “The Skulls III” che è riuscito nella poco invidiabile impresa di essere peggiore del già brutto secondo capitolo. Se già “The Skulls II” appariva, dopo il primo film, come un progetto la cui realizzazione era poco giustificabile, un terzo episodio ha tutte le caratteristiche di un’operazione priva di senso. Come nel caso del suo predecessore rimaniamo in ambito del direct to video con mezzi e contenuti probabilmente anche più poveri. La storia ha un’unica variante: questa volta la protagonista è una ragazza, decisa ad essere la prima donna ad essere ammessa nei “Teschi”. Il tentare di dare credito alla missione della protagonista da vita ad uno degli aspetti più ridicoli di una sceneggiatura già di suo povera e sconclusionata; per entrare nell’associazione Taylor tira in ballo norme giuridiche e ricerche storiche..peccato però che quella degli “Skulls” dovrebbe essere una società segreta di cui nessuno dovrebbe sapere nulla, di cui non dovrebbe esserci traccia alcuna e – soprattutto – per la quale la giurisprudenza comune non dovrebbe avere nessun tipo di valenza! Fatta quindi eccezione per il sesso del protagonista la storia rimane la stessa identica dei film precedenti: dopo duri sforzi la ragazza viene ammessa, assisterà ad un qualcosa - ad opera di quei “cattivoni” dei “Teschi” - che non avrebbe dovuto vedere e nel tentativo di far luce sull’accaduto rischierà la sua stessa vita. Anche in questo caso non c’è nessun collegamento col film precedente se non, ovviamente, nell’argomento principale ovvero la società degli “Skulls”. L’ennesima ripetizione dei rituali societari ha il compito di fornire gli elementi familiari allo spettatore della saga, peccato che di familiare oltre a tali elementi vi sia un intero script che ripropone fin troppo fedelmente quelli dei capitoli precedenti con l’aggravante di un ulteriore caduta qualitativa verso il basso. Il film è brutto, recitato male da attori mediocri e semisconosciuti e diretto in maniera monotona ed ultra televisiva. La noia non da tregua allo spettatore, si arriva con fatica alla fine e l’eccessiva durata di 102 minuti in questo non aiuta certamente. Ma un discorso a parte va fatto per la versione italiana e relativo doppiaggio. Se il film è già da buttare di suo, lo scandaloso doppiaggio italiano riesce – laddove pareva impossibile – a renderlo anche peggiore. In primo luogo siamo al cospetto di doppiatori che non recitano ma si limitano a leggere quasi senza nessuna enfasi, ma la cosa più assurda è che si tratta di stranieri che parlano in italiano! Quasi tutti – se non tutti – i personaggi parlano quindi in italiano con uno strano accento inglese, sembra quasi di assistere a dialoghi tra Heather Parisi e Don Lurio! Di primo acchito si potrebbe pensare ad un esigenza di copione – quante volte nell’adattamento italiano di un film inglese/americano il personaggio straniero di turno viene doppiato in italiano conservando l’accento del suo paese d’origine? – ma il dubbio viene subito fugato. Si tratta di un film ambientato negli States, i cui personaggi sono tutti americani, il doppiaggio è identico per tutti, non avrebbe alcun senso come cosa voluta per cui che qualcuno ci racconti quale strano fenomeno è accaduto in fase di doppiaggio e chi ha avuto la brillante idea di scegliere doppiatori stranieri per dialoghi italiani. Visto lo scempio al doppiaggio, probabilmente senza precedenti, potremmo addirittura consigliarne la visione solo per constatare con i propri occhi – o forse sarebbe meglio dire sentire con le proprie orecchie – l’assurdità della situazione. In conclusione siamo al cospetto di un film scadente in tutto, noia e fastidio accompagnano lo spettatore durante tutta la visione al termine della quale sarà possibile tirare un sospiro di sollievo. L’unico “pregio” di “The Skulls III” è di essere l’ultimo capitolo della saga: per fortuna dopo questo terzo episodio hanno capito che era il caso di fermarsi!