El día de los muertos II: Contagio backdrop
El día de los muertos II: Contagio poster

EL DÍA DE LOS MUERTOS II: CONTAGIO

Day of the Dead 2: Contagium

2005 US
agosto 10, 2005

En 1968, un extraño virus causa un violento brote de canibalismo en un hospital militar. El brote se sofoca quemando y enterrando a los afectados. Cuarenta años después, el centro militar se ha convertido en un hospital para enfermos mentales. Cinco pacientes del sanatorio liberan, por error, el virus convirtiéndose, sin darse cuenta, en despiadados seres sedientos de carne humana. (FILMAFFINITY)

Directores

James Glenn Dudelson, Ana Clavell

Reparto

Laurie Baranyay, Stan Klimecko, John Freedom Henry, Justin Ipock, Julian Thomas, Stephan Wolfert, Joe C. Marino, Andreas van Ray, Brandon Ellison, Gia Franzia
Terror
HMDB

RESEÑAS (1)

RG

Roberto Giacomelli

1968. Un ospedale isolato è teatro di un orribile contagio messo in atto da un misterioso gas contenuto in provette di proprietà militare. Chi inala il venefico gas subisce una mutazione che uccide il corpo ma mantiene vivo l’individuo e gli dona una fame di carne umana. L’intervento dell’esercito permette di contenere il contagio, ma una provetta viene portata fuori dall’ospedale e abbandonata nel bosco. Oggi. Nei pressi dell’ospedale in cui era avvenuto il contagio sorge una comunità di riabilitazione per sociopatici ed emarginati; durante una gita nel bosco, uno dei pazienti della comunità trova un termos contenete la provetta che era andata perduta nel ’68 e la porta con se nell’edificio. Dal momento in cui la provetta verrà aperta, il contagio si diffonderà nuovamente, trasformando gran parte dei pazienti in morti viventi. Ogni appassionato di cinema horror, leggendo il titolo di questa pellicola, potrebbe essere spinto senza alcun dubbio ad inoltrarsi incuriosito nella visione, certo consapevole del fatto che dietro la macchina da presa non c’è Romero, ma un emerito sconosciuto, che potrebbe però rivelarsi capace di dar vita ad un buon zombie movie. L’appassionato incuriosito, però, in questo caso si troverebbe di fronte ad una pellicola che non solo non ha nessun legame con il bellissimo film che Romero ha diretto nel 1985, ma che risulta anche uno dei peggiori film sui morti viventi (se non il peggiore) prodotto negli ultimi anni, cioè da quando la putrefatta figura dello zombi ha riacquistato successo al botteghino. “Day of the dead 2” si apre con un prologo ambientato nel 1968, una data che chiaramente vuole evocare l’uscita della pellicola che ha dato inizio al genere, “La notte dei morti viventi”, introducendo (se così vogliamo interpretare, inserendo forzatamente il film in questione nell’universo romeriano) una possibile spiegazione alla mortifera epidemia che da più di trenta anni resuscita i cadaveri di mezzo mondo: un gas di origine militare ideato dall’esercito russo per l’utilizzo bellico. Una spiegazione poco originale (mostri creati in laboratorio da utilizzare in azioni di guerra? Si è visto e rivisto innumerevoli volte nell’immaginario fantastico) e capace di annullare completamente l’affascinante alone di mistero che gravava sui film di Romero. Comunque, sorvolando sull’idea di fondo, il prologo ricco d’azione e con schizzi di sangue ovunque, poteva anche promettere bene, ma poi la storia prende una piega del tutto insufficiente a causa di una lentezza narrativa inadatta ad una pellicola di questo genere, ad uno stuolo di personaggi ridicoli e ad una serie di scelte di sceneggiatura sbagliatissime che scadono nella comicità involontaria. Escludendo i cinque minuti introduttivi, per circa un’ora nel film non succede nulla, assistiamo solamente ai bisticci dei ridicoli personaggi con disturbi mentali (si va dall’improbabile tizio violento che vuole attaccare briga con tutti, all’insopportabile, sboccata e isterica paziente lesbica) e ad una posticcia storia d’amore tra due pazienti. Poi sono state adottate una serie di soluzioni che, nelle intenzioni dello sceneggiatore, potevano risultare innovative e divertenti, ma che risultano, nei fatti, solamente comiche; a riguardo è doveroso citare la scelta di instaurare un contatto telepatico tra i contagiati diretti dal gas, scelta che da vita ad irresistibili siparietti involontariamente comici (uno zombi sbatte la testa al muro e tutti gli altri urlano per il dolore!), oppure alla “geniale” trovata di dare ad alcuni morti viventi il dono della parola (già visto in “Il ritorno dei morti viventi”, ma in quella saga c’è una volontaria vis parodistica). Poi, neanche a dirlo, sotto il punto di vista tecnico/ artistico troviamo una totale incompetenza: regia anonima; interpreti risibili; make-up scadente. Unica nota positiva sono i buoni effetti splatter, che negli ultimi venti minuti hanno il sopravvento sulla generale piattezza della pellicola. In conclusione, “Day of the dead 2” non ha nulla a che fare con il prototipo romeriano a cui ruba furbescamente il titolo, anzi risulta una pessima operazione commerciale mal pensata e peggio realizzata, impossibile da salvare nonostante i buoni effetti splatter.