Steel Trap backdrop
Steel Trap poster

STEEL TRAP

2007 DE
November 7, 2007

A who-is-it setting in the claustrophobic corridors of an abandoned and locked-off office building that has several guests invited to a party by their mysterious, unknown host. Only it is they who are the victims of their crimes. Suspense and mistrust are not the only stalker in this cat and mouse game of wits and fear. Who is the stalker? Why is he killing? And what is it exactly that everyone here has in common?

Directors

Luis Cámara

Cast

Pascal Langdale, Georgia Mackenzie, Julia Ballard, Joanna Bobin, Annabelle Wallis, Adam Rayner, Mark Wilson, Svantje Wascher, Frank Maier
Horror Thriller
HMDB

REVIEWS (1)

RG

Roberto Giacomelli

Durante un party di capodanno in un edificio disabitato sette persone ricevono un sms anonimo che li invita a recarsi al piano superiore con la promessa di una festa esclusiva e molto più eccitante. I sette invitati, che hanno tutti in comune il fatto di lavorare nel mondo dello spettacolo, si recano entusiasti al party ma scoprono presto di essere finiti nella trappola di uno psicopatico che nasconde un oscuro segreto legato ai suoi ospiti. “Trappola d’acciaio” è un brutto titolo per un film altrettanto brutto. Anche se allo spettatore può venire immediatamente in mente un collegamento nomenclativo con alcuni celebri film con Bruce Willis o Steven Segal, “Trappola d’acciaio” non è un action, bensì un horror con tutti i crismi del genere slasher che scopiazza a tempo debito l’immancabile “Saw”, ormai vera e propria icona di tendenza per l’horror post 2000. Da qualunque prospettiva lo si voglia guardare “Trappola d’acciaio” risulta insalvabile: dilettantesco, ridicolo, noioso e colmo di luoghi comuni. Lo svolgimento, infatti, si dipana in modo ripetitivo tra una continua sequela di omicidi, tutti molto piatti e poco originali, intervallati da lunghe, noiose, passeggiate lungo i corridoi, che danno occasione per portare in scena dialoghi agghiaccianti per bruttezza e banalità. Il fattore “omicidio” è piuttosto importante per questo genere di film e si nota che anche i realizzatori di “Trappola d’acciaio” avevano intenzione di puntarvi praticante il tutto per tutto. A conti fatti, però, le morti di questo film sono fortemente debitrici dei film sull’Enigmista tanto da utilizzare trappole che sottolineino una forma di punizione-contrappasso verso le vittime, ma le torture messe in scena in “Trappola d’acciaio” risultano tutte blande e fin troppo caste, interessate soprattutto alla messa in scena di un veloce body-count privo di qualunque fascino. Anche il killer mascherato (eh, si, porta una maschera anche se non interagisce quasi mai con gli ospiti!) è poco incisivo risultando fisicamente un incrocio tra Diabolik e il Fantomas visto in “La leggenda degli uomini straordinari”. Un velo pietoso andrebbe poi steso sulla fauna di personaggi-burattini che popolano questo film, tutti incredibilmente e giustamente antipatici ma anche banali nella delineazione di caratteristiche guida che li rendano collegabili alle proprie colpe, mettendo in scena così un manipolo macchiettistico e per nulla credibile di vittime con colpa. Un altro elemento che contribuisce a fare di “Trappola d’acciaio” una boiata è il movente dell’assassino, appiccicato alla meno peggio e identico a quello già utilizzato in almeno una dozzina di altri slasher negli ultimi 20 anni, per non parlare dell’intera strutturazione del climax finale che, se gestito con maggiore professionalità, sarebbe anche potuto risultare azzeccato ma a conti fatti risulta solo molto irritante. Purtroppo “Trappola d’acciaio” non si salva neanche a livello tecnico dal momento che il basso budget e la vistosa inesperienza/incapacità del regista Luis Càmara contribuiscono alla squallida messa in scena che è penalizzata soprattutto da una piatta e tristissima fotografia paratelevisiva e da un manipolo di mediocrissimi attori. Insomma un disastro sotto tutti i punti di vista.