Drowning Ghost backdrop
Drowning Ghost poster

DROWNING GHOST

Strandvaskaren

2004 SE
October 14, 2004

Hundred years ago, three students at the Hellestads Boarding School were brutally slaughtered, the murderer drowned himself in a lake nearby and his body was never found. The story has become a legend for generations of students as well as a yearly festivity. Sara, a student, is writting an essay based on the legend and uncovers new facts from the event that will cast dark shadows on the family name of one of the school's main benificiaries. On the night of the hundreth anniversary, the festivities go awry, students disappear and something dark and unknown is moving through the schools corridors...

Directors

Mikael Håfström

Cast

Rebecka Hemse, Jesper Salén, Jenny Ulving, Peter Eggers, Rebecca Ferguson, Daniel Larsson, Frans Wiklund, Erik Hultqvist, Anders Ekborg, Kerstin Steinbach
Horror Thriller
HMDB

REVIEWS (1)

RG

Roberto Giacomelli

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In occasione del centenario della Hallestands Boarding School, Rebecca si getta dal terrazzo della scuola proprio mentre nel cortile si svolge la cerimonia. Un anno dopo, il giorno della cerimonia si sta avvicinando e tutti sono intenti nei preparativi. In quest’atmosfera di festa, Sara sta scrivendo un saggio sulle origini della Hellestands e sul tragico evento accaduto cento anni prima, quando un contadino impazzito, dopo aver ucciso tre allievi della scuola si è tolto la vita gettandosi nel lago adiacente l’istituto. Sara scopre che il contadino aveva agito in quel modo per vendicarsi della sua bambina, violentata e uccisa proprio dai tre ragazzi; inoltre scopre che il discendente di uno dei tre ragazzi uccisi e tutt’ora studente della scuola e suo padre è uno maggiori finanziatori dell’istituto. Nel frattempo, il padre di Rebecca, che era detenuto nel carcere cittadino, evade e si reca nei pressi della scuola… Giunge dalla Svezia “Drowning Ghost”, un tardivo slasher di chiara ispirazione statunitense che ripercorre a grandi linee il teen movie orrorifico rilanciato da Wes Craven con “Scream”. Il problema di “Drowning Ghost” è appunto la sua tardività; pur essendo stato prodotto nel 2004, questo film arriva sul mercato con almeno 5 o 6 anni di ritardo, quando ormai il nuovo slasher giovanilistico è stato proposto in tutte le salse e ha esaurito tutto il suo appeal. Sorvolando su questo particolare di matrice ideologico-temporale, “Drowning Ghost” appare come un solido film di maniera, realizzato con maestria ma poca inventiva. La regia di Mikael Hafstrom è molto curata e l’autore da un’ottima prova che gli aprirà le porte di Hollywood (suo è il buon thriller “Derailed – Attrazione letale”); così come appaiono molto convincenti gli attori e soprattutto la protagonista Rebecka Hemse che nel mezzo di tanto déjà-vu appare come un personaggio ben costruito, capace di evadere lo stereotipo della classica bellezza in pericolo. La sceneggiatura dello stesso Hafstrom non convince in pieno, non perché non sia ben strutturata, anzi il meccanismo “giallo” funziona a dovere, però risulta tutto un po’ troppo banale e telefonato da non riuscire a creare mai la dovuta suspance nello spettatore. L’equilibrio narrativo tra mistero soprannaturale e componente gialla risulta mal condotto, dal momento che l’interessante leggenda metropolitana del fantasma annegato viene poco approfondita li dove avrebbe potuto costituire il punto forte della vicenda creando un clima di ambiguità, invece si è optato nel mischiare le carte in tavola sull’identità dell’assassino senza indulgere molto sulla possibile implicazione soprannaturale. Il look dell’assassino è sicuramente accattivante e ben riuscito, un mix tra il Dott. Decker di “Cabal” e lo Spaventapasseri di “Batman”, purtroppo però il killer appare in scena a film inoltrato e si mostra pochissimo allo spettatore, così come si è deciso di mostrare il minimo possibile di violenza gore, diminuendo così l’interesse dello spettatore medio di slasher movie. In definitiva “Drowning Ghost” si presenta come uno slasher sicuramente ben fatto, ma che soffre di poca originalità e di una prevedibilità causata da un’eccessiva saturazione nel mercato di prodotti analoghi. Se questo film fosse stato realizzato almeno un lustro prima, ne avrebbe sicuramente guadagnato.

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