Hannibal Rising backdrop
Hannibal Rising poster

HANNIBAL RISING

2007 CZ
February 6, 2007

The story of the early, murderous roots of the cannibalistic killer, Hannibal Lecter – from his hard-scrabble Lithuanian childhood, where he witnesses the repulsive lengths to which hungry soldiers will go to satiate themselves, through his sojourn in France, where as a medical student he hones his appetite for the kill.

Directors

Peter Webber

Cast

Gaspard Ulliel, Aaran Thomas, Gong Li, Dominic West, Rhys Ifans, Richard Brake, Kevin McKidd, Stephen Walters, Ivan Marevich, Helena-Lia Tachovská
Horror Thriller Crime
HMDB

REVIEWS (1)

RG

Roberto Giacomelli

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1944, Lituania. Nel bel mezzo della 2°Guerra Mondiale, la famiglia Lecter si ritrova al centro di uno scontro a fuoco tra soldati tedeschi e russi; i genitori di Hannibal muoiono nella sparatoria e il bambino si rifugia con la sorella minore Misha dentro casa. Dopo pochi giorni, un gruppo di mercenari russi al soldo delle truppe naziste irrompono nella casa Lecter e, costretti dalla fame, cucinano e divorano la sorellina di Hannibal. Passano otto anni, Hannibal nel frattempo è stato portato in un orfanotrofio, ma, stanco dei soprusi che lì riceve, fugge in Francia alla ricerca del suo unico parente, uno zio; ma li vi trova solo la moglie dello zio, Lady Murasaki, donna giapponese rifugiata in Francia dopo la bomba che rase al suolo Hiroshima.Un giorno, Hannibal si accorge che i mercenari che uccisero Misha sono ancora vivi, così il ragazzo comincia ad attuare una tremenda vendetta. Dopo Leatherface con “Non aprite quella porta: L’inizio” è arrivata la volta di esplorare la formazione omicida di un altro celebre cannibale della storia del cinema: Hannibal Lecter. Con “Il silenzio degli innocenti”, “Hannibal”, “Red Dragon” e il semi apocrifo “Manhunter” abbiamo imparato a conoscere la mente geniale di un serial killer carismatico e assolutamente anomalo se confrontato con i classici boogeymen che il cinema ci ha donato: un mostro umano, dotato di grandissima intelligenza e lucida follia, colto, pianificatore e dannatamente furbo. Un personaggio che però, malgrado avesse alle spalle già tre pellicole ( senza contare il “Manhunter” di Mann ), aveva lasciato intravedere davvero molto poco del suo passato. Così, fortemente voluto da Dino de Laurentis, giunge l’episodio che dovrebbe dare una risposta a tutti coloro che si siano chiesti per quale motivo Hannibal predilige una dieta a base di carne umana; bene, “Le origini del male” offre tutte, ma proprio tutte le risposte sul misterioso passato dello psichiatra cannibale, ma purtroppo lo fa in un modo fin troppo banale sfruttando idee poco originali che mal si legano con la saga che fino ad ora è stata costruita. Premettendo che, per chi scrive, una saga come quella su Hannibal Lecter non avrebbe avuto bisogno di un prequel esplicativo, di per se capace di sottrarre l’aura di mistero e follia caratteristica del personaggio; “Hannibal Lecter – Le origini del male” si presenta in ogni modo come un film tirato per le lunghe e neanche tanto furbo. Si parte dall’assunto che all’origine di ogni male c’è la guerra, una tematica sempre attuale e aperta al facile moralismo, un incipit che comunque ha il suo fascino e fa prospettare un thriller cupo e crudo perfino fuori dai canoni del genere. Però poi si comincia ad intuire che nel calderone l’autore del romanzo e sceneggiatore Thomas Harris ha messo a bollire un po’ di tutto, cercando di far apparire figo il suo personaggio a tutti i costi; e lo fa mettendo su un baraccone che si perde presto nell’ovvietà dei cliché di genere “formazione di un eroe”: trauma infantile, mentore che addestra al combattimento il nostro eroe e lo copre dai sospetti delle autorità, voglia di vendetta, esecuzione della vendetta. Sotto quest’ottica viene da sorridere ammirando il giovane Lecter che si allena nelle arti marziali insieme a Lady Murasaki, con un aria molto “Batman begins”; mentre lascia interdetti vedere Hannibal che si sposta in giro per l’Europa ( e oltre ) alla ricerca degli assassini della sorella, come se stringesse in una mano la “viper squad death list” e nell’altra una spada di Hattori Hanzo. Scelte di fondo inappropriate, dunque, quasi totalmente imputabili all’operato di Harris che, messo alle strette da De Laurentis, deve aver scelto di seguire la strada più semplice, ovvero quella della banalità. Sconcerta poi vedere nei panni del protagonista Gaspard Ulliel ( “Il patto dei lupi”; “Una lunga domenica di passioni” ), granitico ragazzotto che, seppur dallo sguardo gelido e dal comportamento ambiguo, risulta per lo più inespressivo e inadatto a vestire i panni del futuro psichiatra cannibale reso celebre dall’interpretazione di Anthony Hopkins. Buono il resto del cast, nel quale si distinguono Gong Li ( “Memorie di una geisha”; “Miami Vice” ), nel ruolo di Lady Murasaki, e Rhys Ifans ( “Nothing Hill”; “La fiera delle vanità” ), nei panni del malvagio Grutas. Delude anche la componente gore, dalla quale, dopo “Hannibal” di Ridley Scott, ci si aspettavano faville; invece il tutto si riduce a qualche ferita, una decapitazione su campo lungo e qualche schizzo di sangue, lasciando il più al fuori campo. Naturalmente, se considerato come film a se, “Hannibal Lecter – Le origini del male” appare semplicemente come un dignitoso film sulla voglia di vendetta, supportato anzi da una confezione sontuosa da hight-budget movie; ma se inserito all’interno della saga di cui si presenta come prequel, allora questo film non riesce a raggiungere la sufficienza. A questo punto, la notizia che se “Hannibal Lecter” avrà un buon successo al botteghino De Laurentis è pronto a finanziare altri due capitoli ( che si posizionerebbero tra questo prequel e “Red Dragon” ), più che una promessa si presenta come una minaccia!

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